25 Aprile 2020 - 9:15 . Trieste-Salario . Scuola
Scuola, attività e famiglie, il II Municipio al lavoro per la “fase 2”. Ecco le idee
“Stiamo studiando ipotesi educative e ludiche per consentire attività in sicurezza per i bambini e le bambine”. La presidente del II Municipio, Francesca del Bello, e l’assessore alle politiche educative, Emanuele Gisci, propongono la loro ricetta per la “fase 2” verso un graduale riordino della quotidianità oggi sconvolta dal Coronavirus.
“Appena le disposizioni del governo nazionale e regionale lo consentiranno – continuano – la nostra volontà sarà quella di aprire attività estive dedicate ai bambini e alle bambine del Municipio. Stiamo lavorando affinché la cosiddetta fase 2 riguardi anche le scuole e le famiglie di cui poco si parla in questo momento. È fondamentale essere cauti, predisporre regole certe e munirsi di dispositivi di protezione ma, con tutte le attenzioni che il caso impone, riteniamo indispensabile predisporci ad attività fuori casa che facciano tornare i bambini a incontrarsi e a vivere ambienti diversi”.
Sulle modalità e i tempi, Del Bello e Gisci non possono ancora pronunciarsi con certezze: “Stiamo studiando, come avviene già in altri Paesi europei, ipotesi di iniziative educative, ludiche e ricreative che permettano il distanziamento interpersonale, con operatori competenti e specializzati. Non è ancora possibile fornire date e modalità precise ma appena le norme ce lo consentiranno ci faremo trovare pronti con l’obiettivo di sostenere le famiglie, i bambini e i comparti lavorativi del settore”.
“Ci stiamo muovendo in una duplice direzione – concludono – da una parte predisporremo un progetto che intende rafforzare la didattica a distanza e la digitalizzazione delle scuole per non disperdere il lavoro immenso che in queste settimane stanno svolgendo maestri, professori ed educatori, dall’altra occorrerà fornire risposte concrete alle famiglie organizzando, appena sarà possibile, attività in sicurezza per i bambini. Vogliamo essere cauti e responsabili ma anche favorire il ritorno a una vita sociale nelle modalità in cui sarà consentito”.