14 Giugno 2021 - 15:59 . Trieste-Salario . Cronaca
Roma e Lazio in zona bianca, basta coprifuoco: ecco i luoghi del Trieste-Salario a rischio “malamovida”
di Valerio Valeri
Da lunedì 14 giugno Roma e il Lazio sono entrate in zona bianca. Tra le novità principali c’è quella della fine del coprifuoco, che dal 7 giugno era stato già esteso alla mezzanotte. Questo significa che, nelle strade e nelle piazze con più concentrazione di ristoranti, pub e locali, gli avventori potranno rimanere a mangiare e bere senza più limiti orari, se non quello delle 2 per la somministrazione di alcolici.
La preoccupazione da parte dei residenti del nostro quartiere è sicuramente alta. Già in epoca pre-Covid gli episodi di “movida selvaggia” nel Trieste-Salario erano all’ordine del giorno, in particolare nei week-end. Dall’aumento del traffico alle doppie file, dal chiasso fino alle ore piccole ai rifiuti lasciati in strada, sono storicamente queste le conseguenze del grande afflusso di persone in II Municipio.
Ma quali sono, nel Trieste-Salario, i luoghi che con la fine del coprifuoco e la totale riapertura dei locali, rischiano di ripiombare ostaggio della movida?
Piazza Trasimeno
E’ il luogo di ritrovo di centinaia di giovani ogni giorno, dal pomeriggio fino a tarda notte. Ragazze e ragazzi giovanissimi “occupano” i giardini e le panchine, rifornendosi di cocktail e birre dal locale che si trova proprio di fronte al liceo Giulio Cesare.
Piazza Caprera
E’ una delle piazze più eleganti e simboliche del quartiere, ma anche tra i luoghi più gettonati per trascorrere la serata, intorno alla fontana che troneggia al centro della piazza. La presenza di ben due locali fa sì che i giovanissimi di Roma Nord stabiliscano lì la loro “base” per svagarsi durante l’estate, dalla fine delle scuole fino alla partenza per le vacanze. La mattina dopo, però, i residenti trovano bottiglie e spazzatura, magari dopo aver passato la notte insonni per gli schiamazzi.
Piazza Fiume
Ristoranti e locali non mancano. Quando le luci della Rinascente si spengono, si accendono quelle della movida. E’ qui che lo scorso aprile, una settimana prima della graduale riapertura dei ristoranti e dei pub, si è creato un mega assembramento di giovani che hanno deciso di “festeggiare” a ritmo di musica e senza mascherine, come testimoniato da un video diffuso su Instagram dalla pagina “Welcome to Favelas”. Inoltre, tre mesi fa si consumò un episodio che ha fatto il giro del web e ha portato alla denuncia di un 22enne: il ragazzo, infatti, il 14 marzo ripreso da decine di smartphone aveva estratto una scacciacani ed esploso alcuni colpi in aria, in occasione di un improvvisato raduno non autorizzato e in violazione delle norme anti-Covid.
Piazza Istria
Durante la fase-2, nel maggio 2020, sui social si scatenò un dibattito in seguito ad alcune foto postate su un gruppo di quartiere, che immortalavano un assembramento di giovani davanti a un locale. La piazza virtuale si divise tra “viveur” e “sceriffi”, ovvero tra chi giustificava episodi del genere con la voglia di tornare alla normalità e chi invece sottolineava l’eccessivo numero di persone presenti lungo il marciapiede, spesso prive di mascherina e senza rispettare il distanziamento sociale.
Il piano del Municipio
Il 14 ottobre scorso, prima che la nuova ondata di contagi costringesse il Governo a nuove chiusure e restrizioni, la presidente del II Municipio Francesca Del Bello aveva convocato il primo tavolo interdisciplinare sulla movida, coinvolgendo forze dell’ordine, associazioni di commercianti, comitati di quartiere, studenti e il consiglio dei giovani per affrontare la problematica e trovare soluzioni che facessero convivere i diritti dei residenti con quelli di chi fa della somministrazione la principale fonte di guadagno.