13 Luglio 2018 - 16:10 . Somalia . Cronaca

Roghi tossici al Ponte delle Valli, ci risiamo. Il grido d’aiuto dei residenti

I roghi tossici intorno alla zona di via Mascagni e a ridosso del Ponte delle Valli sono ripresi o, forse, non si sono mai fermati. Dopo i ripetuti sgomberi, effettuati nei mesi scorsi, degli insediamenti abusivi che sorgevano tra la ferrovia e la tangenziale est, la situazione è tornata alla normalità. E a confermarlo sono le testimonianze di tanti residenti.

In base a quanto raccontato da molti di loro a RomaH24, i nomadi che vivono accampati nell’area incriminata, almeno un paio di volte a settimana, accendono di notte i fuochi per bruciare i cavi che raccolgono durante il giorno. “Separano la gomma dal rame per poi andare a rivenderlo”, dichiarano alcuni abitanti del quartiere che, per timore di essere riconosciuti, ci chiedono di non essere ripresi in volto, nemmeno con lo smartphone. La situazione peggiora nei mesi invernali quando c’è bisogno di riscaldarsi: “Telefoniamo ripetutamente ai vigili per chiedere uno sgombero definitivo, ma la situazione non cambia”.

“La municipale va, prende i documenti, li allontana, ma poi questi ritornano”, racconta afflitto Giovanni, un pensionato che ora fa il volontario alla Cgil e vive a piazza Gondar. Parlando per strada con gli abitanti, troviamo decine di conferme. Una commerciante della via è particolarmente esasperata, ma non vuole rivelare la sua identità per prudenza: “La diossina la respiriamo continuamente, è un calvario. Durante l’inverno, in alcune sere, sembra che ci sia la nebbia: aprire le finestre sarebbe impensabile”.

“Ormai i nomadi hanno il telefonino con internet, chi ce lo dice che non vedano le nostre video denunce sul web?”, aggiunge Sauro, il portinaio di un condominio di viale Somalia: “Oltretutto bivaccano tutti i giorni davanti ai cassonetti, ubriacandosi fino a perdere completamente lucidità. L’altro giorno ho visto una bambina che avrà avuto non più di 6 anni con una birra in mano”.

Su change.org alcuni cittadini hanno anche lanciato una petizione online (che ha già superato le 1.500 firme, ndr), rivolta direttamente alla sindaca Virginia Raggi, per cercare di risolvere il problema. Si legge in uno stralcio: “A nulla servono le continue segnalazioni a forze dell’ordine e vigili urbani. Chiediamo un intervento serio e coordinato da parte delle istituzioni preposte per porre fine a questa inaccettabile situazione”.

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