1 Settembre 2020 - 11:33 . Trieste-Salario . Cronaca

Rifiuti, tutto quello che Raggi ha fatto (e deve fare) per evitare una nuova emergenza

I cassonetti stracolmi in via Garigliano nel 2019: dopo il lockdown, si teme il ritorno di una nuova emergenza rifiuti nel quartiere
I cassonetti stracolmi in via Garigliano nel 2019: dopo il lockdown, si teme il ritorno di una nuova emergenza rifiuti nel quartiere

Un programma elettorale in undici punti e la promessa di portare Roma al cambiamento di cui aveva bisogno. Dalla mobilità alla sicurezza, dall’ambiente ai rifiuti, erano tanti i campi in cui Virginia Raggi nel 2016 aveva promesso di intervenire in modo radicale. Quattro anni dopo, nei quartieri di Roma Nord i lettori di RomaH24 hanno risposto con un plebiscito di no sulla nostra pagina Facebook alla domanda se avrebbero rivotato o meno l’attuale prima cittadina, che ha scelto di ricandidarsi alle elezioni del 2021. Ma cosa ha fatto (o non ha fatto) Virginia Raggi per meritarsi un’accoglienza così fredda? Ecco tutte le promesse, mantenute e non,  per migliorare la gestione dei rifiuti nel Trieste-Salario.

La sindaca di Roma Virginia Raggi

Quello che è stato fatto

Il Campidoglio ha lanciato lo scorso maggio l’operazione #Scaricalincivile contro gli “zozzoni” che sporcano le strade della Capitale. “La sindaca ha chiesto di rafforzare i controlli svolti dai gruppi territoriali e dal Nucleo Ambiente e Decoro della Polizia Locale di Roma Capitale (Nad) – si legge nel comunicato del Campidoglio – . Ad aiutare gli agenti sono sempre più associazioni e anche singoli cittadini che denunciano questo tipo di illeciti”.

Sacchi dell’immondizia trasparenti: sono gli unici ammessi per plastica e metalli e per la frazione indifferenziata-secco residuo

Con un’ordinanza sindacale, inoltre, Raggi ha vietato di gettare l’immondizia nei sacchi coprenti “per la frazione multimateriale leggero (plastica e metalli) e per la frazione indifferenziata-secco residuo”. Si tratta di misure che erano già in vigore lo scorso anno e sono state confermate all’inizio di agosto. Per chi viola queste regole sono previste sanzioni che arrivano fino a 500 euro. Confermato anche il divieto di abbandono dei dispositivi di sicurezza individuale come mascherine e guanti, previsto in una specifica ordinanza firmata a maggio scorso, oltre a quello di conferire rifiuti urbani prodotti in altri Comuni per tutti coloro che non sono residenti nel territorio di Roma Capitale.

I cassonetti vuoti in via Chiana durante il lockdown

Quello che non è stato fatto

Se il lockdown aveva dato un momento di respiro ai nostri cassonetti, strapieni e maleodoranti, ora con la ripresa delle attività e l’autunno dietro l’angolo, il rischio di sprofondare in una nuova emergenza rifiuti c’è, eccome. All’orizzonte non si vede ancora una soluzione definitiva. Ama, infatti, non ha ancora sciolto il nodo della carenza di impianti. Un problema che vede coinvolte la Regione Lazio e il Campidoglio. I due interlocutori si erano trovati d’accordo sulla soluzione discarica. La decisione di costruirla nella Valle Galeria, nell’ex cava di Monte Carnevale di proprietà della New Green Roma Srl, ha da subito acceso le proteste di cittadini e associazioni, che avevano presentato ricorso. Il 19 giugno il Consiglio di Stato ha sospeso l’autorizzazione al progetto.

LEGGI l’analisi sulla ricandidatura (di Luigi Carletti)