3 Gennaio 2022 - 7:22 . Africano . Cronaca
Retake, il primo intervento del 2022 è in viale Eritrea: ripulita l’area davanti la chiesa. Le foto
di Marco Barbaliscia
Un piccolo gesto per un grande risultato. L’associazione Retake Roma inizia il nuovo anno riportando pulizia e decoro in un angolo del nostro territorio. Nella mattina di domenica 2 gennaio un gruppo di volontari si è dato appuntamento in viale Eritrea, all’altezza dell’incrocio con via Lucrino, per rivalorizzare un tratto della strada.
L’azione si è concentrata sul camminamento centrale, vicino l’area dei cassonetti davanti la chiesa di Sant’Emerenziana. Rebecca Spitzmiller, portavoce di RetakeRoma Trieste-Africano, ha raccontato a Roma H24 i dettagli della giornata: “Un evento organizzato dall’oggi al domani, ma che ha dato ottimi risultati. Muniti di guanti, raschietti, pennelli, solvente e gel anti-graffiti, abbiamo tolto le indecorose scritte dal raccoglitore di vestiti e ridato una mano di vernice al box Acea che era ricoperto di sporcizia e ruggine”.
Poi ancora: “Ero già intervenuta in questo luogo una decina di anni fa, ma questa volta l’azione è stata più incisiva”, racconta Spitzmiller. Che aggiunge: “Abbiamo raccolto alcuni pezzi del cordolo giallo che si erano staccati, ma il lavoro più arduo è stato ripulire l’antenna di esalazione che era mangiata dalla ruggine”.
La mattinata è trascorsa rapidamente e il risultato del lavoro eccellente: “Una signora ci ha offerto anche dei cornetti caldi e abbiamo parlato con tanti residenti che si sono fermati per scambiare gli auguri”, dice Rebecca Spitzmiller, che è anche una dei protagonisti del volume di Typimedia Editore “Trieste-Salario in 100 personaggi (+1)”.
Il messaggio finale è poi per tutti i cittadini: “Prima di iniziare l’intervento di oggi abbiamo speso 40 minuti per raccogliere i sacchetti d’immondizia dall’area vicino i cassonetti. Il mio invito ai residenti è quello di spingere forte i sacchetti dell’indifferenziata dentro ai secchioni e non lasciarli fuori. Inoltre le scatole di cartone, per farle entrare nei cassonetti, devono essere piegate e compattate, dice Rebecca. Che chiude: “La città messa bene in ordine vivibile è una responsabilità di tutti noi”.
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