14 Novembre 2018 - 14:00 . Trieste . Cronaca
Ragazzo morso, parla l’addestratrice: “Il cane si è agitato, lui doveva fermarsi”
“Sicuramente c’è stato un problema di comunicazione tra cane e il ragazzo. E la maggior parte degli incidenti capitano proprio per questo. Il cane quando morde risponde a uno stimolo. E’ la sua estrema difesa, che può essere legata a tanti fattori”.
Noemi Pinna è un’addestratrice e lavora per l’Enci (Ente nazionale cinofilia italiana). Noemi sottolinea come non sia facile spiegare cosa può aver innescato la reazione del meticcio che martedì scorso ha morso un diciassettenne nell’area cani di parco Nemorense. La violazione del “suo” territorio, un gesto o uno sguardo minaccioso anche se fatto inconsapevolmente, un oggetto che si tiene in mano. Ma anche la paura del giovane potrebbe aver fatto innervosire l’animale.
“Il cane non ha alcuna responsabilità. Magari non è stato educato bene, ma bisognerebbe capire la dinamica dell’accaduto. Il ragazzo, una volta compreso che il meticcio era agitato, avrebbe dovuto fermarsi e farsi annusare per qualche secondo – spiega Pinna -. La padrona dal canto suo ha una responsabilità di custodia, anche se il cane era libero. E soprattutto nelle aree cani è possibile entrare anche senza un cane, purché si tenga presente che quello è l’unico luogo dove gli animali possono stare slegati”