2 Marzo 2020 - 14:10 . Trieste-Salario . Media
Questo l’appello di Adinolfi alla presentazione del libro sui cold case di Roma
Per la prima volta, dopo anni di silenzio e di rabbia, esce allo scoperto Lorenzo Adinolfi, avvocato e figlio del giudice Paolo, scomparso il 2 luglio 1994. “Posso sforzarmi di fare rumore, di ricordare la storia di mio padre, però a un certo punto ho bisogno che lo Stato ci supporti per affrontare la vicenda. Come famiglia siamo disposti a tutto per arrivare alla verità”. L’appello è stato lanciato nella serata del 28 febbraio, durante la presentazione alla libreria Notebook dell’Auditorium Parco della Musica del volume “Morte di un detective a Ostiense e altri delitti”, edito da Typimedia. Accanto a lui, l’autore Fabrizio Peronaci e il giornalista Emilio Orlando.
“La presentazione del libro ha avuto una valenza superiore – commenta Peronaci, nerista e giornalista d’inchiesta del Corriere della Sera – prima di ieri Adinolfi non si era mai esposto pubblicamente. Il caso della scomparsa di suo padre, giudice retto e incorruttibile, è stato archiviato nel 2001. Dei tredici cold case che tratto nel mio libro è forse quello più significativo, proprio per le sue aderenze con zone grigie dello Stato”. Perché non ci si ricorda di Adinolfi come dei colleghi Falcone e Borsellino, trucidati appena due anni prima? “Perché nel caso dei magistrati siciliani – risponde Peronaci – il nemico era frontale, ben visibile e riconosciuto. Adinolfi combatteva invece un sistema grigio che ai tempi incistava i palazzi di giustizia, tra faccendieri e toghe senza scrupoli”.
La prima Repubblica era stata appena azzerata dalle inchieste di Tangentopoli, nelle aule penali si dibattevano i processi a carico della banda della Magliana, lo stesso tribunale fallimentare di Roma, al quale Adinolfi era assegnato, sarà di lì a breve terreno di scandali. In questo contesto storico si inserisce il mistero di un giudice “scomodo”.
“Morte di un detective a Ostiense e altri delitti” è il primo volume della collana “Fattacci di Roma”, dedicato al decennio 1990-2000. Alcuni dei 13 cold case raccontati sono noti al grande pubblico, altri meno. Peronaci, grazie alla lunga esperienza di cronista e di autore di libri-verità, ricostruisce la sequenza di fatti, piste, indizi, alibi ed errori investigativi con una narrazione avvolgente.