I sottopassi intorno a Porta Pia sono nuovamente in stato di abbandono. Gli ultimi del quartiere vivono nascosti tra i rifiuti, rannicchiati in giacigli di fortuna. Una situazione aggravata dall’emergenza Covid-19. Per quanto il numero dei contagi si sia notevolmente abbassato, il virus non è stato sconfitto. E i sottoscala nel quadrante di Porta Pia sono un potenziale focolaio.

Lo scorso 29 febbraio la polizia locale di Roma Capitale, insieme ad Ama, aveva eseguito un intervento di pulizia e sanificazione dei sottopassi di piazzale di Porta Pia e di corso d’Italia.

La task force si era trovata davanti a una grave situazione di degrado. Il tunnel pedonale era infatti invaso da spazzatura di ogni genere, siringhe e bivacchi abusivi, il sistema di illuminazione, inoltre, risultava chiaramente e appositamente danneggiato. Tra le persone intente a dormire lì, all’arrivo di vigili, c’era anche un uomo in età avanzata. Un problema che, oggi, sembra persino più marcato di prima. Non c’è infatti un sottopasso dove non vi siano coperte, cartoni o tende.

“Mi domando se, con il lockdown, non siano aumentate le persone che hanno perso il lavoro e ora vivono in strada”, dice un passante, rammaricato nel vedere tanti senza fissa dimora a ridosso delle Mura Aureliane. “Senza contare che la bellezza di queste rovine storiche così va perduta tra rifiuti ed emergenze sociali”, aggiunge un commerciante della zona, Mario L..

Intanto, nella giornata dell’11 giugno, la Commissione Lavori Pubblici del II Municipio ha approvato una mozione che ora sarà sottoposta al voto del Consiglio. L’obiettivo del documento è sollecitare il prefetto, la sindaca e gli assessori competenti a intervenire quanto prima attraverso una serie di azioni: affrontare il tema delle persone fragili costrette a vivere nei sottopassi o in accampamenti di fortuna lungo le Mura, bonificare l’area, prevenire fenomeni di abusivismo e microcriminalità, rendere l’area delle Mura sicura per cittadini e residenti.