2 Maggio 2020 - 8:45 . Trieste-Salario . Cronaca

Piste ciclabili d’emergenza, i ciclisti promuovono l’idea di Roma Capitale

Anna Di Paolo
Anna Di Paolo

“Le piste ciclabili temporanee? Bene, anzi, benissimo! Potrebbe iniziare una nuova era per la viabilità di tutta Roma”. Giuseppe Teano, portavoce di “Ciclabile Nomentana Subito” è entusiasta per l’idea che sta portando avanti Roma Servizi per la Mobilità. Di che tratta? Di una rete di piste di ciclabili di emergenza che potrebbe coinvolgere anche il nostro quartiere.

Giuseppe Teano

Il piano prevede la realizzazione di nuovi percorsi per agevolare la cosiddetta mobilità verde, per quando il lockdown verrà allentato.

“Questa terribile pandemia, nel dramma, ci fornisce un’occasione unica – dice Teano a RomaH24 –. In termini di viabilità dobbiamo avvicinarci a città come Berlino e Amsterdam, è necessario sottrarre spazio alle auto sulla carreggiata per darlo alle biciclette. Che le piste ciclabili provvisorie rappresentino solo l’inizio della svolta!”.

Per Teano il problema della morfologia di Roma rappresenta un falso mito: “Non è vero!– sbotta –. In città ci saranno due o tre salite difficili da sostenere e poi ormai ci sono le bici con pedalata assistita. In poche parole è una falsità che viene detta per mantenere tutto così com’è”.

Corso Trieste. Via Chiana. Viale Somalia. Sono alcune possibili location per i nuovi percorsi temporanei immaginati da Roma Servizi per la Mobilità: “Per ora di concreto c’è poco, ma si parla di una possibile pista ciclabile a corso Trieste, sarebbe bello – dice Anna Di Paolo, residente in piazza Dalmazia a RomaH24 –. Togliere una corsia alle auto e lasciarla alle bici, eliminerebbe i parcheggi in doppia fila, una piaga per il nostro quartiere”.

Per Di Paolo, una svolta eco-green a Roma è l’unica via percorribile: “Prendendo spunto dall’autocertificazione per gli spostamenti in tempi di Covid-19, bisognerebbe idearne un’altra per bloccare il transito superfluo delle automobili – spiega –. Secondo le statistiche il 70% degli spostamenti romani si protrae al massimo per 5 chilometri, vi rendete conto? Serve un cambio di passo, è inutile lamentarsi del traffico e dell’inquinamento se poi non si prova a cambiare le cose”.

LEGGI l’analisi di Luigi Carletti