7 Maggio 2022 - 15:50 . FuoriQuartiere . Cronaca

Peste suina, la Regione dispone la “zona infetta”. Vigilanza stretta sui cinghiali e cassonetti recintati

Un cinghiale a piazza Verbano
Un cinghiale a piazza Verbano

La Regione Lazio ha emesso un’ordinanza del presidente, Nicola Zingaretti, con le prime disposizioni per contenere e contrastare la peste suina. Viene istituita una zona infetta provvisoria, con misure stringenti, e una zona di attenzione.

La zona rossa si allarga da Casalotti fino al tratto est sud – est del Tevere, passando da La Storta e Prima Porta; la zona di attenzione comprende anche l’area della metro Cipro e l’area urbana ai piedi della riserva di Monte Mario, compreso piazzale Clodio.

Nella zona rossa si provvederà a una sorveglianza rafforzata dei cinghiali, al campionamento e analisi di eventuali carcasse e al loro smaltimento in sicurezza. La zona sarà indicata da cartelli e sarà vietato dare cibo agli animali, fare pic nic e organizzare eventi. L’ordinanza è stata varata dopo la scoperta di un caso di peste suina nel parco dell’Insugherata.

Il Comune provvederà a recintare i cassonetti dei rifiuti al fine di inibirne l’accesso ai cinghiali. Controlli saranno attivati anche negli allevamenti di suini e animali che ricadono o sono limitrofi alla zona. L’ordinanza inoltre dispone la chiusura dei varchi di accesso alla zona infetta dal versante nord.

La Pisana ribadisce che “la malattia non è trasmissibile agli esseri umani”, ma “è necessario comunque regolare le attività umane all’aperto che, prevedendo l’interazione diretta o indiretta con i cinghiali infetti o potenzialmente infetti, possono comportare un rischio per la diffusione della malattia tra maiali e cinghiali”.

Viene inoltre ritenuto “necessario il coinvolgimento dei servizi veterinari locali e delle forze di polizia nelle relative attività di vigilanza e controllo”.