12 Luglio 2021 - 7:34 . Africano . Cultura

Omicidio Vittorio Occorsio, 45 anni dopo Anpi commemora il giudice “ucciso per mano fascista”

L'Anpi del II Municipio a via del Giuba
L'Anpi del II Municipio a via del Giuba

Il 10 luglio del 1976 il giudice Vittorio Occorsio venne ucciso a bordo della sua Fiat 125, all’incrocio tra via Mogadiscio e via del Giuba in zona Africano, mentre andava a lavoro. Era a pochi metri dalla sua abitazione e dopo 3 giorni sarebbe andato in ferie. A sparare fu Pierluigi Concutelli, uno dei capi dell’organizzazione terroristica di estrema destra Ordine Nuovo, condannato nel 1977 all’ergastolo per questo omicidio, libero dal 2011 per motivi di salute dopo due anni di arresti domiciliari.

L’Anpi del II Municipio a via del Giuba

Occorsio, nato a Roma nel 1929, in quegli anni indagava alacremente sul movimento di estrema destra e aveva istruito ben due processi a carico di numerosi suoi membri. In particolare sui sequestri di persona organizzati negli anni precedenti, utilizzati come cassa, tramite la ricezione dei riscatti pagati dai familiari dei rapiti. 

L’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, sezione “Musu Regard” del II Municipio, nel giorno del 45° anniversario dell’omicidio si è recata davanti alla targa in memoria di Vittorio Occorsio, in via del Giuba. E ha voluto sottolineare quanta differenza facciano le parole. “Per non so quale pudore – scrive Carlo Caponi – sulla targa che ricorda il coraggio del giudice Vittorio Occorsio nello sfidare i fascisti di Ordine Nuovo, non è scritto ‘Ucciso da mano fascista’ ma ‘Vittima di attentato terroristico’, confondendo i fatti e lasciando aperte tutte le interpretazioni possibili. Noi non dimentichiamo”.