1 Dicembre 2021 - 11:56 . Trieste-Salario . Scuola

Occupato il liceo Avogadro. Studenti: “Rispetteremo le norme Covid”. La preside presenta denuncia

La mobilitazione degli studenti in viale Eritrea
La mobilitazione degli studenti in viale Eritrea

L’ondata di occupazioni degli istituti superiori arriva anche nel Trieste–Salario. Gli studenti del liceo scientifico Amedeo Avogadro hanno occupato la sede di via Cirenaica nella mattina di mercoledì primo dicembre. In un avviso, pubblicato sul sito della scuola, la dirigente scolastica, Katia Tedeschi, ha fatto sapere di aver presentato denuncia alle forze dell’ordine. “I genitori degli studenti minorenni che eventualmente si trovassero all’interno dell’edificio sono invitati a prelevare i propri figli – spiega la preside –. L’attività didattica è garantita nei plessi non occupati“.

Gli studenti hanno spiegato in un comunicato le modalità della mobilitazione: “Porteremo avanti questa occupazione nel pieno rispetto delle norme anti-Covid vigenti, garantendo l’uso della mascherina negli spazi interni dell’Istituto e il controllo del Green Pass e permetteremo l’accesso all’edificio unicamente agli studenti dell’istituto. Ci occuperemo inoltre del tracciamento degli studenti in modo da poter riferire alla Asl i dati necessari in caso di contagi durante l’occupazione”.

Occupati anche il Tito Lucrezio Caro al Villaggio Olimpico e il liceo Manfredi Azzarita ai Parioli. In una nota congiunta gli studenti di Azzarita e Avogadro spiegano i motivi della mobilitazione: “La rigida applicazione delle norme anti-Covid imposte dal Ministero e dalla Prefettura non tiene conto delle necessità e diritti fondamentali degli studenti quali la socialità, la salute, lo studio e la possibilità di espressione – scrivono–.  Comprendiamo a fondo la situazione di difficoltà nella quale gli istituti scolastici si trovano, infatti tale occupazione è da prendere come gesto di esasperazione massima da parte degli studenti non solo verso il liceo come singola istituzione, ma verso chi impone siffatte norme”.

E ancora: “La socialità e l’apprendimento degli studenti negli ultimi due anni sono stati danneggiati in maniera considerevole per cause di forza maggiore e continuano ad essere danneggiati.  I programmi di rientro non sono stati adeguati e commisurati alla problematicità della didattica negli ultimi 2 anni. L’istruzione dei ragazzi è stata precaria e la preparazione non può, per forza di cose, essere identica alla preparazione di chi ha conseguito l’esame di maturità tre anni fa e pertanto i programmi ministeriali andrebbero revisionati e adattati alla situazione di emergenza che stiamo vivendo. Non siamo solo numeri“.