12 Giugno 2019 - 14:19 . Trieste-Salario . Cronaca

Nuovo regolamento di polizia urbana, ecco cosa ne pensano i comitati del quartiere

“Ben venga il nuovo regolamento di polizia urbana. Ma poi serve farlo rispettare, altrimenti resta lettera morta”. È questo il pensiero ricorrente tra i volontari per il decoro urbano del quartiere. Dopo 73 anni l’assemblea capitolina ha approvato un nuovo sistema di regole con l’obiettivo di promuovere il decoro della città. A rischio multa chi bivacca e rovista nei cassonetti dei rifiuti. Stretta sui beoni da strada. Obbligo per chi possiede un animale di portare con sé sacchetti per la raccolta delle deiezioni. E inoltre, niente bucato, bandiere, drappi e striscioni esposti ai balconi che si affacciano su pubblico suolo.

Piazza Caprera e la sua fontana sono spesso vittime della movida notturna del quartiere

A far discutere però non sono tanto le singole norme contenute nel regolamento, quanto la sua capacità di essere messo in pratica. I cittadini non vogliono infatti trasformarsi in gendarmi. Nicoletta Camboni, attivista del comitato di Piazza Caprera lo dice a chiare lettere: “Se chiamo la polizia locale per segnalare che di notte sotto casa c’è un continuo bivacco, con urla, canti e bottiglie rotte la risposta che ricevo puntualmente è: ‘Quando abbiamo qualcuno lo mandiamo’. Ma così il problema della piazza si trascina da anni e noi residenti non ci sentiamo tutelati”.

Dello stesso avviso è Paolo Peroso, presidente degli Amici di Porta Pia: “È certamente lodevole il tentativo di rieducare la cittadinanza, colpendo chi realmente sporca e degrada. Ma con quali forze il nuovo poliziotto andrà in giro a multare? Stiamo ancora aspettando che venga sanzionato chi butta le cicche di sigarette a terra”.

Quello della gestione dei rifiuti è un altro tema che preoccupa i comitati del Trieste-Salario

Elena Viscusi di Retake vede di buon occhio l’attenzione al tema, ma chiede che il nuovo regolamento non diventi il paravento per nascondere le gravi inefficienze nell’erogazione di servizi pubblici: “Può essere di stimolo alla cittadinanza, ma attenzione: a Roma esiste un gigantesco problema di smaltimento e riciclo dei rifiuti. Agire sull’ultimo e più fragile anello della catena, senza affiancare serie indagini su tutta la filiera criminale che organizza il rovistaggio, non porterà probabilmente a grandi risultati”.

Chiude Massimo Proietti Rocchi, presidente degli Amici di Villa Leopardi: “Era ora che venissero inserite queste norme. Ce ne sono molte condivisibili. Ora però facciamole rispettare per davvero”.

LEGGI lo speciale (a cura di Sergio Campofiorito)