26 Ottobre 2021 - 7:26 . Trieste . Ambiente

Nuovi pini a corso Trieste, pressione dagli attivisti: “Il tempo stringe, ecco le nostre priorità”

di Marco Barbaliscia 

L’autunno è la stagione delle piogge e della messa a coltura di nuove piante. Tra le strade del II Municipio che negli ultimi mesi hanno subito interventi massicci sul verde figura corso Trieste. Lo scorso maggio, infatti, diversi pini sono stati abbattuti o potati, cambiando radicalmente il paesaggio della zona.

Il periodo elettorale ha prolungato i tempi di attesa di un intervento, ma ora non si può più aspettare. Francesca Del Bello, presidente rieletta al II Municipio, ha infatti messo il tema tra le sue priorità: “La riqualificazione di corso Trieste, con piantumazioni, nuovi arredi, marciapiedi più larghi e nuova illuminazione è in cima alla lista”, ha dichiarato alla Dire.

Francesca Del Bello (Presidente II Municipio)

Le pedine sulla scacchiera sono però ancora ferme. Emanuela Migheli, portavoce del comitato ‘Salviamo i pini di corso Trieste’, aveva promesso pressione sulla nuova amministrazione ed è stata di parola: “Stiamo preparando una lettera accompagnata da una petizione ed una raccolta di firme”, racconta a Roma H24. Poi aggiunge: “L’obiettivo è di sensibilizzare un pronto intervento su corso Trieste, così come previsto”.

L’attivista specifica poi le priorità: “Siamo a fine ottobre, ma il meteo è clemente e fino a metà dicembre c’è la possibilità di intervenire. Le opere da eseguire sono: l’eliminazione delle 28 ceppaie presenti su corso Trieste, la preparazione del terreno per le nuove colture sostitutive e la seconda somministrazione di endoterapia ai pini ancora in piedi per combattere la cocciniglia, terribile parassita killer di questi alberi”.

viale eritrea
corsia preferenziale Atac a viale Eritrea

Migheli commenta poi le ultime dichiarazioni della presidente Del Bello con fiducia: “Tutti i punti sottolineati ci trovano d’accordo. La riqualificazione dell’aiuola centrale di corso Trieste va seguita con attenzione: i lavori commissionati negli anni ’90 furono disastrosi. L’emergenza ora si è spostata su viale Eritrea, dove i pini hanno tazze microscopiche e tutta l’area al centro delle carreggiate andrebbe sistemata”.

“Il nostro ‘programma minimo’ – sintetizza Migheli – è la cura delle piante e la piantumazione dei 28 pini mancanti, poi può venire tutto il resto. La preoccupazione maggiore è che le promesse di ampio respiro non portino poi a nulla. Gli impegni presi vanno rispettati nei tempi che la natura impone. Se non si interviene subito tocca aspettare un altro anno e sarebbe una cosa triste e sgradevole per tutti”.

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