13 Settembre 2020 - 15:02 . Trieste-Salario . Cronaca

Non solo Cavalletti: tutte le attività storiche del quartiere chiuse nell’ultimo anno

La serranda abbassata dell'agenzia di viaggi di viale Libia
La serranda abbassata dell'agenzia di viaggi di viale Libia

Serrande abbassate. È la scena a cui i residenti del Trieste-Salario assistono sempre più spesso inermi. In molti casi a chiudere sono negozi storici. Colpiti da una crisi cronica delle botteghe di vicinato, dal lockdown o dallo smartworking. Le cause sono molteplici. In certi casi si tratta anche di rapporti familiari difficili da tenere insieme. L’ultima, in ordine temporale, è Cavalletti. La celebre pasticceria di via Nemorense ha chiuso per sempre la saracinesca. Una notizia che sta scuotendo il quartiere. L’attività del re del millefoglie era ferma da marzo, senza segnali di una imminente riapertura. In molti speravano potesse riaprire, ma non sarà così.

Ma la pasticceria è, appunto, solo l’ultima di una serie di chiusure dolorose per la comunità del Trieste-Salario.

A Porta Pia la pelletteria Soliani, fondata nel 1945, sta liquidando le rimanenze di magazzino. Il negozio di via Alessandria 156 non ha retto al lungo cantiere cantiere Acea e alle conseguenze del Covid-19. Sulla vetrina alcuni cartelli annunciano laconicamente la notizia: “Svendita totale per cessata attività”. “Non ce la facciamo più”, spiega Angelo. “Gli ultimi diciotto mesi sono stati veramente duri. E pensare che nel 1956 fummo tra i primi ad allestire le luminarie natalizie nella via. Ma ora è venuto il momento di chiudere, seppure a malincuore”.

Angelo Soliani

Stessa sorte è toccata al Panificio Lucarelli di via Simeto, aperto nel 1951. I residenti del Trieste-Salario hanno scoperto la fine di un pezzo di storia del quartiere. Un cartello appeso sulla vetrina e poche parole per ringraziare i clienti più affezionati. Il forno aveva aperto nel 1951 e aveva conquistato negli anni la fiducia e l’affetto di molti abitanti del quartiere. Tra le sue specialità la pizza bianca, di cui in molti adesso sentiranno la mancanza.

Il Panificio Lucarelli di via Simeto

Ad agosto era stato “il turno” della profumeria Ciano, al civico 94 di via Alessandria. “Una serie di circostanze ci ha messo in grave difficoltà – spiega il proprietario, Giancarlo Ciano –. “Prima le lungaggini del cantiere Acea. Poi il lockdown e infine lo smartworking. Per noi non è diventato impossibile sostenere un affitto elevato. Ci spostiamo in via Domenico Morichini al Nomentano”.

Giancarlo Ciano

Ma tornando indietro nel tempo, un colpo al cuore dei residenti fu la chiusura dell’emporio Poli a via Chiana nel giugno 2019. Il quartiere non si rassegnò alla tradizione che moriva. Sulla serranda qualche residente lasciò un biglietto che era molto più di un semplice foglio di carta. Si trattata di grandissimo attestato di affetto per quello che l’attività aveva rappresentato dal 1986 al giorno della sua chiusura, dopo la morte di Claudio, il titolare.

Emporio Poli

Molto dolorosa fu anche la chiusura della storica Aniene Viaggi a viale Libia 104. L’agenzia era stata aperta nel 1946. Da questo ufficio erano passate generazioni di residenti che hanno prenotato le proprie vacanze in giro per l’Italia e per il mondo.

Il dispiacere per la chiusura di queste attività da l’idea di quanto siano importanti i negozi di prossimità o vicinato. Sono anche loro a dare un’anima al quartiere che abitiamo.

LEGGI la news sulla chiusura del Panificio Lucarelli

LEGGI la news sulla chiusura della Pelletteria Soliani in Via Alessandria