30 Agosto 2018 - 15:38 . Trieste-Salario . Cronaca
Negozi sfitti, il vento della crisi colpisce le attività commerciali
Le serrande sono abbassate. Al centro spicca un cartello. “Affittasi”. Stando ai dati forniti dalla Camera di Commercio, a Roma le attività commerciali hanno vita breve. Un anno e sette mesi di apertura, in media. E il Trieste-Salario non fa eccezione. Negozi di abbigliamento o accessori, alimentari, bar, enoteche. Non fa differenza.
Nel nostro quartiere, come nel resto di Roma, i gestori – o i proprietari – dei locali cambiano continuamente. Nella zona di viale Somalia, principalmente. È il caso – tra gli altri – dell’orologeria di largo Somalia, che comprendeva i civici 19, 20 e 21. Dell’alimentari in via Filippo Marchetti 3. Del bar in via Antrodoco 5. Delle tre grandi vetrine che occupano i civici 6, 7 e 8 di largo Forano e dell’enoteca al numero 14. Ma non solo. Anche spostandosi verso Coppedè, non è difficile imbattersi in locali con le serrande abbassate. Emblematica, in questo caso, risulta la storica enoteca Angelini. All’angolo tra via Sebino e via Taro, il locale ha chiuso le porte ai suoi clienti da circa trent’anni, dopo aver spostato l’attività in piazza Crati. Dalla fine degli anni ’80 le sue vetrine sono rimaste oscurate, in attesa di qualcuno che potesse prenderne la gestione, ma di una possibile riapertura non c’è traccia all’orizzonte.