5 Agosto 2020 - 19:24 . Nomentana . Cronaca

Museo della Shoah, tutte le tappe del progetto a Villa Torlonia

Un rendering del museo della Shoah
Un rendering del museo della Shoah

“Manca solo la validazione del Comune del progetto”. Così l’architetto Luca Zevi a RomaH24 conferma che l’iter per la costruzione del Museo della Shoah a Villa Torlonia è alle fasi finali.

Il museo in memoria delle vittime e dei sopravvissuti dell’Olocausto, ideato vent’anni fa, doveva essere inaugurato anni fa, ma dal 2005 – anno di lancio vero e proprio sotto la giunta Veltroni – ha visto stop, ripartenze e lungaggini burocratiche infinite. Ecco allora una cronistoria del progetto:

– Al 1997 risale la prima idea di costruire a Roma un Museo della Shoah
– Nel 2005 il sindaco Walter Veltroni annuncia che i lavori partiranno all’inizio del 2006 per la durata complessiva di 18 mesi. Nello stesso anno l’amministrazione capitolina delibera l’acquisto dell’area di villa Torlonia accanto alla residenza privata di Benito Mussolini, per una spesa di 15 milioni di euro
– 17-05-2013 viene pubblicata la “procedura aperta per l’affidamento dell’appalto per la progettazione esecutiva ed esecuzione dei lavori di: ‘Costruzione dell’edificio da destinare al Museo Nazionale della Shoah’, sito in Via Alessandro Torlonia (ora largo Simon Wiesenthal)”.
– Alla gara d’appalto partecipano ventiquattro società.
– La scadenza per la presentazione delle offerte viene estesa fino al 30 settembre del 2013.
– Agosto 2014. Dopo l’assegnazione temporanea alla Sac, risultata vincitrice della gara, il Campidoglio fa ventilare l’ipotesi di spostare l’intero progetto all’Eur per inaugurare il gennaio 2015. Ipotesi abbandonata poco dopo.
– 15-05-2015 l’allora assessore di Roma Capitale ai Lavori pubblici Maurizio Pucci firma la determina con cui si assegnano in via definitiva i lavori per il Museo della Shoah a Villa Torlonia al gruppo di imprese guidato da Sac, del gruppo Cerasi con Alfredo Cecchini Srl.
– 29-5-2015 viene pubblicata l’aggiudicazione anche in Gazzetta Ufficiale.
– Ad agosto 2016 il Comune di Roma, con la giunta M5S, firma il contratto con la ditta aggiudicataria, con la clausola di avvio dei lavori al nullaosta alla decisione finale del Consiglio di Stato sui ricorsi dei secondi classificati riuniti nella Cmb (Cooperativa muratori e Braccianti di Carpi).
– 1-9-2016 Il Consiglio di Stato boccia il ricorso della Cmb dando il via libera al contratto.
– 18-9-2016 la sindaca Virginia Raggi annuncia: “A breve lavoreremo sul Museo della Shoah grazie allo sblocco dei fondi da anni impantanati. La nostra grande missione è quella di coinvolgere tutti, soprattutto i nostri bambini e le giovani generazioni in un percorso comune. Per questo l’amministrazione capitolina intensificherà i viaggi della memoria nei luoghi della Shoah, la memoria è quello che ci contraddistingue. Non dimentichiamo il passato, è la nostra radice su cui costruire il nostro presente e il nostro futuro”.
dicembre 2019 durante una seduta della Commissione Urbanistica nel II Municipio del dicembre scorso, l’architetto Zevi conferma: “Ormai l’iter amministrativo è alle sue fasi conclusive. Entro Capodanno dovrebbe arrivare l’approvazione formale da parte dei Vigili del fuoco. A quel punto si potrà partire coi lavori”. Ma prima i rilievi dei vigili del fuoco e poi il lockdown dovuto all’emergenza Covid-19 rallentano di nuovo tutto.
agosto 2020 l’architetto Zevi a RomaH24 dichiara: “È stata completata tutta la procedura autorizzativa, quindi manca solo la validazione del Comune del progetto, che ha recepito tutte le precisazioni richieste dai Vigili del fuoco. Superati i problemi tecnici, a breve quindi dovrebbe arrivare l’ok definitivo e credo che entro la fine dell’anno potrebbe aprirsi il cantiere”.