16 Gennaio 2019 - 15:25 . Porta Pia . Cronaca
Morte Nereo, fermata la donna che ha ucciso il clochard. Le reazioni del quartiere
Dispiacere, stupore, rabbia, incredulità. Sono le reazioni tra gli abitanti del quartiere alla notizia dell’arresto di una donna italiana di 56 anni, con l’accusa dell’omicidio stradale di Nereo, il clochard di via Po. La morte dell’uomo è avvenuta alle cinque del mattino del 7 gennaio e da allora la polizia era alla ricerca del pirata della strada che dopo l’incidente si era dato alla fuga.
“Siamo stupiti. Ci aspettavamo che il pirata fosse una persona diversa”. Sono le parole di Massimo, il tabaccaio all’angolo tra corso d’Italia e via Po. “Evidentemente ci eravamo fatti un’idea sbagliata – prosegue -. Pensavamo a un ragazzo, magari ubriaco o sotto l’effetto di droghe, non a una signora incensurata sulla cinquantina”.
Giulia lavora in zona e conosceva Nereo dal 2011: “Provo dispiacere per questa donna, che non mi sento di condannare. È una persona disperata che si è rovinata la vita e avrà questo rimorso per sempre. Al dramma della morte si unisce quello di chi non si è fermato a soccorrerlo dopo l’incidente”.
Si fa il segno della croce Alessia, una senzatetto di origine ucraina che per Nereo era come una figlia: “Grazie a dio l’hanno presa”.
Mentre Gianni, l’edicolante alla fine di via Po, parla delle attenuanti che andrebbero riconosciute alla donna: “Quello che è successo è un fatto gravissimo, ma va detto che lungo corso d’Italia, su ventidue lampioni, la metà non funziona. E questo non aiuta certo i guidatori. Detto ciò, per me, la donna avrebbe comunque dovuto costituirsi, quantomeno il giorno dopo”.
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