4 Maggio 2023 - 18:09 . Trieste-Salario . Cronaca

Morte Fasano, nuova interrogazione parlamentare sul caso: “Sono stati disposti tutti gli accertamenti?”

Il maresciallo Eugenio Fasano
Il maresciallo Eugenio Fasano

Il caso del maresciallo dei carabinieri Eugenio Fasano, morto dopo una partita di calcetto tra colleghi il 24 gennaio 2019, approda, per la seconda volta, in Parlamento. Nel corso della seduta del 20 aprile 2023, il deputato del Movimento 5 Stelle, Arnaldo Lomuti, ha presentato uninterrogazione a risposta scritta, diretta ai ministeri della Salute, della Difesa, e dell’Interno, sul giallo del maresciallo della caserma di via Clitunno, nel Trieste-Salario. Una prima interrogazione, sulla morte di Eugenio Fasano, era stata presentata il 16 giugno 2022 dall’allora senatore del Gruppo Misto e presidente della Commissione Antimafia Nicola Morra. 

Eugenio Fasano

Questo il testo dell’interrogazione di Lomuti : “Al Ministro della salute, al Ministro della difesa, al Ministro dell’interno. — Per sapere – premesso che: il 24 gennaio 2019, moriva il maresciallo dell’Arma dei carabinieri Eugenio Fasano; secondo il racconto di alcuni testimoni, Fasano si sarebbe sentito male subito dopo essere rientrato negli spogliatoi, a seguito di una partita di calcetto con alcuni colleghi. I fatti in descrizione, sarebbero avvenuti in Roma, presso il circolo Antico tiro a volo di via Vajina. Arriverà al pronto soccorso soltanto dopo più di un’ora; la perizia dei Consulenti tecnici d’ufficio porta avanti la tesi della morte naturale. 

Nella relazione dei medici, viene riportato che il decesso sarebbe legato ad un arresto cardiaco terminale da insufficienza multi-organo e shock cardiogenico conseguente ad un infarto acuto del miocardio in soggetto sottoposto ad angioplastica primaria; tuttavia, i Consulenti tecnici di parte, nominati dalla famiglia del maresciallo, la pensano diversamente. Per loro, infatti, il decesso sarebbe stato causato, invece, da «un trauma, caduta, spinta, aggressione, calcio al torace o altro evento contundente traumatico al torace». 

Quindi, l’infarto – si legge nelle conclusioni – non sarebbe la causa prima della morte ma la conseguenza di un altro evento; pertanto, sulla morte del maresciallo Fasano esistono due tesi contrapposte: quella della morte naturale e quella di un violento pestaggio; diversi sono gli articoli di stampa nazionale che si sono occupati del caso: 29 luglio 2021 «La Repubblica» – Il giallo del maresciallo morto dopo la sfida a calcetto con i carabinieri. La famiglia: «chi sa parli» –. Lo stesso giorno si registra un articolo del «Messagero» – Risultano poco chiare le circostanze della morte del carabiniere Eugenio Fasano, di 43 anni, deceduto il 24 gennaio 2019. Anche il famoso programma televisivo «Chi l’ha visto» si occupa del caso il 15 dicembre 2021. Sul giornale on-line «Roma H24» del 13 giugno 2022 – Eugenio Fasano ucciso a calci e pugni, parlano i dottori Labella e Merolla, autori della perizia richiesta dalla famiglia del carabiniere – è riportata la notizia della presenza di una consulenza medico-legale che ipotizza possibili responsabilità di terzi nella cassazione della morte; il procedimento giudiziario è ancora in corso, a seguito dell’ordinanza con cui il GIP ha rigettato l’istanza di archiviazione, restituendo gli atti al PM perché effettui nuove e ulteriori indagini, e disponendo l’integrazione di tutte le prove richieste dagli avvocati dei familiari del maresciallo Fasano –: se, per quanto di competenza, i Ministri interrogati siano a conoscenza di quanto esposto; se, pur nel rispetto dell’autonomia e della indipendenza della magistratura, siano stati disposti, per quanto di competenza, accertamenti di natura amministrativa presso gli uffici coinvolti nell’evento, compreso le strutture sanitarie e con quali risultati”. 

Sul caso Fasano, intanto, proseguono le indagini: lo scorso 15 marzo il gip Rosalba Liso ha respinto la richiesta di archiviazione che le era stata sottoposta dalla pm, Roberta Capponi, per “infondatezza della notizia di reato”. Il gip ha disposto, invece, ulteriori indagini, da svolgersi in sei mesi. La prossima udienza è fissata per il 20 settembre 2023.

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