20 Settembre 2018 - 0:26 . Porta Pia . Cultura

Luci della storia, la Carmen di Bizet incanta Porta Pia nella seconda serata

Il clima bizzoso di martedì 19 settembre non ferma la seconda giornata Luci della Storia, che inonda ancora una volta con la musica il cortile monumentale del museo dei bersaglieri. Il programma della manifestazione è rimasto invariato ed il pubblico si è presentato comunque all’appuntamento, incurante della leggera pioggerella caduta a intermittenza sul Trieste-Salario.

Ad attenderli, ancora una volta, il giornale della rassegna, curato da RomaH24, media partner dell’evento.  Insieme al piccolo quotidiano, che sarà pubblicato per tutte le serate, è stato anche distribuito il nuovo numero mensile di settembre del Trieste-Salario, distribuito anche in tutte le edicole del quartiere.

Alle 18, puntuale, è salito sul palco Paolo Peroso insieme al generale Nunzio Paolucci, organizzatore e presidente dell’associazione nazionale bersaglieri sezione Roma, e al colonnello Biancone, per dare il via al primo spettacolo. Sotto il cielo nuvoloso si è esibito il gruppo sax della banda dei carabinieri. Gli undici elementi hanno offerto un repertorio basato sul jazz classico molto coinvolgente.

Un leggero peggioramento delle condizioni meteo ha fatto temere l’annullamento dell’evento principale, quello della banda Trasporti e Materiali. Per fortuna la pioggia si è interrotta giusto in tempo per asciugare le sedie e per permettere l’ingresso del pubblico della sera, pronto per ascoltare un gruppo musicale che viene chiamato a suonare in tutti i paesi d’Europa.

Il motivo di questo successo si è intuito dalle prime note della “marcia per il Sultano” di Rossini. I 42 elementi dell’orchestra hanno incantato. Ancora più emozionante è stata la performance del soprano caporale Clelia Rizzo, che ha cantato una splendida versione della Carmen di Bizet, bissando successivamente con la ballata di Andrea Bocelli “Con te partirò“.

La Tramat ha anche offerto un medley di canti risorgimentali composto da oltre 20 musiche miscelate tra loro, concludendo poi la serata con il celebre “Nessun Dorma” di Puccini e l’inno nazionale, che ha salutato gli spettatori dandogli appuntamento per i concerti della terza giornata.