26 Gennaio 2022 - 13:59 . Africano . Cronaca

Lo storico negozio d’intimo Ceser chiude, i titolari: “L’attività non ha retto alla pandemia, dispiacere immenso”

Ceser, negozio di intimo per uomo e donna
Ceser, negozio di intimo per uomo e donna

di Marco Barbaliscia 

Un’attività storica del quartiere Trieste-Salario si appresta ad abbassare per sempre la saracinesca. Stiamo parlando di ‘Ceser’, il negozio d’intimo per uomo e donna che dal 1970 è un punto di riferimento nel settore per i residenti. Il motivo della chiusura si riallaccia alle difficoltà legate al Coronavirus e alle restrizioni pandemiche.

La conferma arriva da Barbara Castagna, titolare del negozio, commossa e ancora incredula per essere costretta a chiudere un’attività che ha portato avanti con cura quotidianamente per una vita intera: “Il Coronavirus è stata una vera mazzata. L’anno scorso siamo stati chiusi tre mesi e dalla riapertura è sempre stato un percorso in salita. La gente si è abituata a comprare online, il passeggio per il quartiere è diminuito e clienti se ne vedono pochissimi”, racconta a Roma H24.

Da corso Trieste a via Massaciuccoli: la storia di Ceser

Ceser
La vetrina di Ceser

Ceser insiste nel quartiere dal 1970, ma nel tempo ha più volte cambiato sede: “Siamo partiti da corso Trieste, poi nel 2006 ci siamo spostati a viale Eritrea e, dal 2014, siamo qui in via Massaciuccoli 63”, dice la titolare. Dopo otto anni, però, il percorso si deve fermare: “Il 9 febbraio si chiude. Le entrate sono sempre meno, mentre le spese aumentano. Gli affitti sono molto cari, per non parlare delle utenze e dei fornitori. Un piccolo aiuto è arrivato durante il lockdown, ma poi nulla più ed andare avanti così è impossibile”, testimonia Castagna.

Ceser si trova in un tratto di marciapiede di fronte l’ufficio postale dove, su otto attività commerciali, tre hanno chiuso: “La clientela affezionata continua a venire da noi, ma non è sufficiente. Dispiace abbassare la saracinesca anche per la commessa che, tra qualche giorno, sarà senza lavoro”, chiude Castagna.

Accanto a Barbara Castagna c’è la figlia, Francesca Veneziano: “Le difficoltà erano cominciate già prima, ma il lockdown ha rappresentato un punto di non ritorno per i negozi di nicchia come il nostro. Senza la pandemia saremmo riusciti a tirare avanti: è stato dichiarato lo stato d’emergenza sino al 31 marzo 2022 e mi aspettavo aiuti, invece non è arrivato nulla e adesso dobbiamo chiudere”.

Ceser chiude: messaggi di solidarietà dal quartiere

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Il tratto di via Massaciuccioli dove si trova il negozio

La decisione è arrivata dopo le feste, un periodo di solito redditizio per le attività commerciali: “Il 24 dicembre era solitamente il giorno di maggior guadagno per Ceser e quest’anno, invece, si sono presentati pochissimi clienti, tanto che abbiamo anche chiuso prima. L’anno precedente, invece, non avevamo proprio aperto sotto Natale a causa del lockdown e ora i saldi di gennaio hanno fruttato poco”, testimonia Veneziano.

Ceser chiude, questa volta senza possibilità di riapertura, almeno nel breve termine: “Il quartiere si è mostrato molto solidale e sono arrivate centinaia di testimonianze d’affetto, sia dal vivo che sulle pagine social”, racconta Veneziano. Che aggiunge: “Io e la mia famiglia volevamo ringraziare tutti per la commozione e dispiacere dimostrati”.