7 Gennaio 2021 - 14:17 . Trieste-Salario . Scuola

Liceo Tasso, la lettera dei docenti: “Siamo preoccupati per il rientro, ecco perché”

Liceo Tasso
Liceo Tasso

“Ribadiamo che la scuola deve ritornare in presenza prima possibile ma solo con una buona probabilità di evitare nuove chiusure parziali o totali; vogliamo lavorare al meglio, fino alla fine dell’anno scolastico, nel rispetto di tutte le norme anti Covid necessarie a preservare la salute della nostra comunità scolastica, mettendo in condizione gli studenti di studiare con risultati accettabili al rientro dalle lezioni”. Inizia così la lettera aperta dei docenti del liceo Tasso di via Sicilia, che esprimono la loro preoccupazione per un ritorno in classe considerato caotico e mal organizzato.

Accusano, inoltre, di essere stati tagliati fuori dal dibattito e dai luoghi decisionali. “D’altra parte – continuano- nessuno dei presupposti di cui sopra è garantito dall’accordo raggiunto da Prefetture e Regioni sulla riapertura degli istituti dall’11 gennaio 2021, accordo che di fatto ha esautorato noi, che nella scuola ci lavoriamo, da qualsivoglia tavolo di discussione e lavoro; si impone alle scuole del secondo ciclo di fare lezione in presenza almeno con il 50% degli studenti, con entrate scaglionate alle 8 e alle 10, non tenendo in alcun conto le specifiche esigenze di ogni istituto. Ribadiamo con fermezza la necessità dell’applicazione dell’autonomia scolastica in modo tale da permettere ad ogni istituto di poter affrontare, nel modo migliore, le proprie differenti criticità”.

Gli insegnanti si dicono inoltre profondamente contrari alla proposta dei turni pomeridiani, considerata inapplicabile e dannosa per vari motivi: “Sottolineiamo che l’estensione dell’orario scolastico alle ore pomeridiane impedirebbe agli studenti di poter studiare e consolidare gli apprendimenti – scrivono – andrebbe a sovrapporsi agli orari di uscita pomeridiana degli uffici, renderebbe impossibile l’igienizzazione e sanificazione dei locali scolastici per la giornata successiva, creerebbe assembramenti di docenti a scuola, priva di spazi adeguati, nelle numerose ore di pausa. Inoltre, ciò comporterebbe per la popolazione scolastica un tipo di alimentazione contraria alle norme più elementari di educazione alla salute, disagi per il rientro a casa degli studenti residenti nelle zone periferiche e la rinuncia allo svolgimento di un minimo di attività pomeridiane importanti per il benessere psicofisico degli adolescenti”.

Per tutti questi motivi, i docenti del Tasso concludono chiedendo “di continuare con la didattica a distanza fino a che sia possibile un rientro in effettiva sicurezza, che sia connesso all’andamento dei contagi; una corsia preferenziale dedicata alla popolazione scolastica per la rapida effettuazione di tamponi molecolari e vaccini, unica via per poter realmente riprendere e fare scuola come in altri paesi dell’Unione Europea; un miglior coordinamento della scuola con le Asl, il Municipio e gli enti locali”.

Uno sfogo che segue di alcune settimane quello diffuso dagli alunni del medesimo liceo, in un’altra lettera aperta pubblicata sul Manifesto. QUI il testo integrale.

Gli studenti protestano in piazza

Rappresentati delle varie scuole della città, tra cui quelle appartenenti a Roma nord, si sono dati appuntamento nella mattinata del 7 gennaio davanti a Montecitorio per poi spostarsi in viale Trastevere 76, sede del dicastero della Pubblica istruzione.

Il piano disposto dalla Prefettura che prevede l’incremento dei trasporti e le entrate scaglionate per le superiori non soddisfa gli studenti che, con slogan e striscioni, hanno protestato all’indirizzo di due luoghi simbolo del potere.

Protesta degli studenti a Montecitorio

“Non esistono le condizioni materiali per tornare a scuola in sicurezza – denuncia Daniele Conti, studente del liceo Archimede -. Le classi rimangono piccole, il trasporto insufficiente. Questa posticipazione del rientro rimane soltanto un altro spot elettorale sulla pelle degli studenti”.

I ragazzi chiedono un rientro in classe accompagnato da misure definite e maggiori investimenti per il settore scolastico. “Per noi la didattica a distanza non è una soluzione. La dad ha creato ancora più disparità educativa e dispersione scolastica – chiosa Daniele -. Vogliamo tornare a fare veramente scuola in presenza e in sicurezza”.

Liceo Pasteur

Liceo Lucrezio Caro

Liceo Archimede

Liceo Nomentano

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