12 Maggio 2020 - 13:00 . Trieste-Salario . Cronaca
L’hair stylist Morici: “Parrucchieri, misure assurde per riaprire. Pronto a incatenarmi”
“Noi parrucchieri siamo abbandonati dal governo e dalle banche. Ma io non mi arrendo, sono disposto anche a incatenarmi davanti alla mia filiale”. A parlare è ancora Antonio Morici, parrucchiere di un prestigioso salone nel nostro quartiere, in via Cattaro 10, nonché personaggio del volume di Typimedia “Trieste-Salario in 100 personaggi (+1)”.
Il 28 aprile scorso Morici aveva già inviato una lettera al Corriere della Sera diretta al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, facendosi portavoce di una categoria messa in ginocchio dall’emergenza Covid-19. “È stato un grido d’aiuto necessario che però non ha avuto risposte. I parrucchieri, i barbieri e i proprietari dei centri estetici del Lazio non sanno ancora quando potranno tornare a lavorare”.
Risulta difficile per Morici, e per la gran parte dei suoi colleghi, effettuare le sanificazioni necessarie senza certezze sulla riapertura dei locali: “L’unica comunicazione che ci è arrivata dalla Regione Lazio riguarda gli orari – spiega a RomaH24 –. Apriremo i negozi alle 11 e chiuderemo alle 19:30. Ma quando? E quando dovremo iniziare a sanificare i nostri locali? Chi sta al potere si rende conto che le operazioni di igienizzazione comportano spese altissime?”.
E le banche, secondo Morici, sono in ritardo con le erogazioni dei prestiti: “Tutte le spese per mettere in sicurezza il mio salone le sto pagando io senza aiuti – chiosa -. Ho chiesto un prestito in banca di 25 mila euro. Mi è stato concesso ma i soldi non arrivano. Nel frattempo le utenze vanno avanti. È una situazione vergognosa, disperata, ma io non mollo, sono disposto a tutto pur di far valere i miei diritti, anche a incatenarmi davanti alla filiale”.