13 Febbraio 2019 - 7:40 . Trieste . Cronaca

L’esperto: “Strage sfiorata, quel pino pesava 10 tonnellate. Ecco perché è caduto”

Pierfrancesco Malandrino
Pierfrancesco Malandrino

“Quel pino caduto sul Giulio Cesare peserà non meno di 10 tonnellate. Poteva uccidere”. Pierfrancesco Malandrino, 60 anni, arboricoltore, un professionista che nella vita valuta, cura e gestisce il verde in città, prova a spiegare come sia potuto accadere. C’era anche lui al sopralluogo che il 18 gennaio era stato organizzato dal comitato “Amo quartiere Trieste” per mettere a conoscenza la presidente del II Municipio, Francesca Del Bello, dei rischi che correva l’asse principale del nostro territorio.

L’obiettivo? Quei pini facevano paura. Ecco. Appunto. Un sopralluogo che, come documentato da RomaH24, aveva portato il Municipio a sollecitare un intervento del Campidoglio. Invano.

A RomaH24, Malandrino spiega quali errori gravissimi siano stati commessi nel corso degli anni. “Venne realizzato – svela – un impianto di irrigazione con ulteriori scavi e taglio di altre radici. E poi un ulteriore danno fu provocato dalla piantumazione di giovani pini in posizioni errate, vale a dire sotto e nelle vicinanze di altri preesistenti. E più grandi. Alle piante bisogna garantire la luce, altrimenti queste se la vanno a cercare crescendo storte. Ed è esattamente quello che è successo a corso Trieste”. Il risultato finale di vent’anni di errori è il crollo del pino, sabato.

Ma ora cosa bisogna fare per evitare che ricapiti? “Questi alberi – avverte – vanno esaminati uno a uno. Su diversi esemplari ci sono rami pericolanti che possono cadere da un momento all’altro e sono da potare immediatamente”. Per evitare nuovi crolli. Per scongiurare una tragedia.

LEGGI lo speciale (a cura di Camilla Palladino)

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