Ripresi i lavori alla Fontana delle Rane, una delle meraviglie del nostro quartiere. L’intervento di restauro era stato interrotto durante il lockdown ma ora una squadra di professionisti è tornata all’opera. Ciò che colpisce all’occhio sono il bianco abbagliante e la bellezza dei dettagli. Ora le rane non sono più coperte dal calcare, così come il resto della fontana. L’effetto è sbalorditivo e sotto la luce del sole il chiarore diventa persino abbacinante.

Il restauro della fontana, immortalata anche nel libro “Le 100 (+1) meraviglie del Trieste Salario”, edito da Typimedia, è iniziato nel marzo 2019. La prima fase era servita a consolidare il terreno su cui si trova la struttura. Poi il lavoro si era concentrato sul recupero del gruppo scultoreo. Il progetto, sotto la direzione tecnico-scientifica della Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, è stato il primo dal momento dell’inaugurazione del monumento nel 1927 e ha comportato una spesa di quasi 284 mila euro.

La Fontana delle Rane è una meraviglia incastonata all’interno del progetto dell’area costruita dall’architetto Gino Coppedè tra il 1921 e il 1927, anno della sua morte. Fu lo stesso architetto a disegnarla e a realizzarla, nel 1924, in stile perfettamente barocco. Un monumento che si ispira alla Fontana delle Tartarughe, di piazza Mattei, ma anche alle fontane del Bernini, richiamate in alcuni elementi come le conchiglie e la grossa ape sul bordo della vasca.

La Sovrintendenza capitolina ancora non si sbilancia sui tempi per la riconsegna. Dopo i recenti imprevisti dovuti al Coronavirus meglio non dare date. Ma la fine dei lavori sembra sempre più vicina. Il Trieste-Salario e tutti gli amanti della bellezza stanno per riabbracciare con lo sguardo la fontana liberty simbolo del Coppedè.

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