11 Novembre 2020 - 15:01 . Somalia . Cronaca

Largo Somalia, il Covid fa chiudere un negozio di abbigliamento dopo appena 10 mesi

La crisi scatenata dal Covid-19 continua a mietere vittime nel quartiere. L’ultima in ordine cronologico è il negozio di abbigliamento di largo Somalia 10, “Il vestito di Clara”, che dopo solo 10 mesi – aveva aperto a dicembre 2019 – è già costretto a chiudere. E lo farà il prossimo 14 novembre.

Nelle parole della proprietaria, Desirè Damiani, che annuncia la svendita delle rimanenze con un post Facebook, si legge tutto il suo dispiacere, nonostante la grande solidarietà ricevuta dal quartiere. “La crisi ha colpito tutti – racconta Desirè – però sicuramente di più chi ha aperto a cavallo tra il 2019 e il 2020, o comunque qualche mese prima. Parlo di tutte le attività appena nate per le quali, non facendo pubblicità e non essendo conosciute, è stato più difficile ingranare anche dopo”.

Un problema diffuso, che non coinvolge solo il Trieste-Salario. Secondo Confcommercio Roma – associazione di imprese del Commercio, del Turismo, dei Servizi e delle Attività Professionali – sono infatti 25 mila i negozi che a Roma rischiano la stessa sorte da qui a fine anno.

“Ho aperto il negozio il 15 dicembre, pensando che potesse essere il mio lavoro del futuro – continua, delusa, Desirè -. Sono di San Lorenzo, ma conoscevo bene la zona perché frequento il quartiere da anni. Invece purtroppo non è stato così, perché a marzo ho dovuto dovuto subito abbassare la saracinesca a causa del lockdown”.

Questa crisi non colpisce solo le speranze di chi stava avviando la propria attività, ma anche locali e negozi storici, con una clientela stabile. Come la pelletteria Solian e la profumeria Ciano di via Alessandria, il Panificio Lucarelli di via Simeto, o il negozio di abbigliamento Gamboni di viale Libia.

Gamboni chiuderà il prossimo dicembre

“Io non ho avuto il tempo di creare un clientela – commenta la proprietaria de “Il vestito di Clara”-. Ma alcune persone, tra quelle che venivano qui più spesso, stanno cercando di convincermi a non chiudere. Addirittura, visto che non ci possiamo baciare e abbracciare, hanno portato un bacio Perugina a me e uno a mia madre”.

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