3 Marzo 2022 - 7:24 . Africano . Cronaca

Largo Somalia, commercianti prigionieri dei lavori. Puliani chiude: “Non c’è più movimento”

Il Cerchio Naturale si trasferisce: il negozio di largo Somalia chiude
Il Cerchio Naturale si trasferisce: il negozio di largo Somalia chiude

di Marco Barbaliscia 

Il rumore continuo delle macchine in azione, interdizioni al traffico, fermate degli autobus soppresse. Largo Somalia è il centro di un cantiere laborioso che sta creando forti ripercussioni a residenti e commercianti. Gli operai Acea sono a lavoro per sistemare una doppia voragine venutasi a creare su un tratto di rete fognaria. Le prime chiusure stradali risalgono a luglio 2021, ma il cantiere è partito solo a gennaio dopo una lunga fase d’indagine.

Il Comune e il II Municipio seguono da vicino la situazione, ma sarà necessario almeno tutto l’anno solare per ultimare i lavori. Lo scenario spaventa, soprattutto dal punto di vista del commercio. Le limitazioni al traffico, la soppressione delle fermate degli autobus e il calo di persone che transitano su viale Somalia si stanno ripercuotendo sui piccoli e grandi negozi, tanto che alcuni hanno dovuto abbassare la saracinesca.

Da Puliani al centro olistico: i negozianti abbandonano viale Somalia

Puliani
Puliani, il negozio di idraulica di viale Somalia chiude

Attività storiche, abbigliamento, salute e benessere, ristorazione: tutti risentono della situazione. Le ripercussioni toccano anche negozi che distano qualche centinaio di metri dai cantieri. Un esempio è l’idraulica Puliani, un’istituzione del quartiere, approdata in viale Somalia 152 nel lontano 1957: “Dopo 65 anni siamo costretti a chiudere, ancora non me ne capacito”, confessa commossa la signora Bruna, titolare del negozio.

L’idraulica Puliani si occupa anche di climatizzazione, impianti termici e ristrutturazioni: “L’attività è in crisi da qualche anno, ma i lavori a largo Somalia hanno rappresentato il colpo di grazia. Per i marciapiedi passano poche persone, le automobili non si possono più fermare ed è calato il silenzio. Il cantiere dovrebbe durare almeno un altro anno, continuare con questi numeri sarebbe stato impossibile”, rivela Bruna.

Sulla vetrina del negozio è ancora esposta la targa ‘Bottega storica di Roma’, ma il riconoscimento non è stato sufficiente a salvare l’attività: “L’apertura dei centri commerciali e il mercato online, cresciuto a livelli esponenziali durante la pandemia, avevano dato una bella botta. La gente, però, stava tornando, soprattutto perché si era creato un rapporto di fiducia con il cliente che passava non solo per comprare nuovi arredi, ma anche per avere riparazioni da esperti del settore”, dice la titolare.

Le nuove chiusure, la difficoltà di vendere articoli al dettaglio e le crescenti spese hanno portato alla decisione di abbassare per sempre la saracinesca: “Non ho a chi lasciare l’attività e devo per forza chiuderla. Cerco di godermi questi ultimi giorni, la quotidianità di un lavoro fatto per molti anni mi mancherà”, chiude Bruna.

Puliani, ma non solo. Lascia il quartiere anche ‘Il Cerchio Naturale’, negozio biologico che da quattro anni si trovava in largo Somalia 62. Nicolò Cavalcanti, titolare dell’attività, entra nel dettaglio: “Non si tratta di una chiusura vera e propria, ma di un trasferimento”, confida a Roma H24. E ancora: “Iniziamo un percorso di ammodernamento che non prevede più una sede fisica per il negozio, ma consegne a domicilio, store online ed esposizioni”.

“Il progetto – continua il titolare – sarebbe dovuto partire tra qualche mese. Il cantiere mi ha convinto ad accelerare i tempi e ad anticipare il passaggio. I lavori sono stati un colpo mortifero, non c’è più viabilità. Noi siamo un negozio di prodotti biologici, largo Somalia era sia un punto vendita che ristorazione e bistrot. Dall’apertura del cantiere era diventato problematico lavorare, anche perché spesso siamo rimasti senza utenze. Questi disagi comportavano spese non più sostenibili”.

Largo Somalia, le difficoltà dei commercianti

Il Cerchio Naturale
Serrande abbassate nella sede de Il Cerchio Naturale in largo Somalia

Difficoltà e disagi che rappresentano la quotidianità contro la quale combattono i negozi ancora aperti. Una testimonianza arriva da Livia, proprietaria di ‘Joli Abbigliamento’: “Sono passati diversi mesi dall’inizio dei lavori, ma le criticità sono sempre le stesse, se non aumentate”. E ancora: “Nella giornata di venerdì 4 marzo levano la corrente e la mattina potrò aprire solo per un’ora. Le spese delle utenze, l’affitto e le tasse sono sempre le stesse, ma noi dobbiamo combattere contro chiusure forzate e una viabilità pedonale e motoristica ormai nulle”.

Pensieri e parole condivise anche dai proprietari di ‘Charlene’, negozio di accessori: “La chiusura è totale e nessuno ci ha dato informazioni”. L’amministrazione promette attenzione, ma i negozianti predicano per misure concrete: “Servono sostegni economici alle attività in difficoltà, ma devono essere proporzionate e immediate. Il cantiere durerà un altro anno, i costi del commercio non possono permettersi di aspettare la burocrazia”.

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