22 Febbraio 2021 - 11:30 . Trieste-Salario . Cultura

La nuova assessora del II Municipio Camellini: “Così rilancio la cultura nel quartiere”

Arianna Camellini
Arianna Camellini

di Gianluigi Spinaci

Arianna Camellini è stata scelta come nuova assessora alla Cultura nella giunta del II Municipio a cui sono state affidate le deleghe alle politiche culturali, universitarie, per la ricerca e il lavoro, memoria, partecipazione, fondi europei e patrimonio.

Bolognese, classe 1973, Camellini svolge la professione di commercialista ed è membro della Direzione regionale del Pd, con la passione per la politica coltivata da quando era ragazza. Abita al quartiere Africano, è sposata con due figlie e vive a Roma dal 2006.

Arianna Camellini (Foto Facebook)

Assessora Camellini, da quanto ha potuto constatare nei primi giorni del suo nuovo incarico, che idea si è fatta della situazione culturale nel nostro Municipio, in particolare in questo periodo di emergenza dovuta al Covid?
“Ci sono tanti progetti attivi, soprattutto in ambito culturale, che sto approfondendo e in cui voglio dare il mio contributo. Quello della cultura è un comparto che si trova in grande difficoltà in questo momento e su cui bisogna intervenire in modo massiccio. Da subito ho visto una grande disponibilità e un grande fermento. In questi giorni ho iniziato a sentire alcune associazioni culturali per far sentire loro la mia vicinanza.”.

Che ruolo può svolgere la cultura in un momento così difficile dal punto di vista sociale per i cittadini?
“Il II Municipio ha lanciato il progetto degli “Stati generali della cultura” proprio per fare rete tra grandi e piccoli operatori che operano nel settore culturale. L’obiettivo è quello di creare e valorizzare il nostro patrimonio, mettendolo a disposizione di tutta la città e dei cittadini del II Municipio. Ritengo che questo sia l’unico modo per uscire insieme da questa crisi, attraverso una crescita non solo culturale e sociale ma anche economica, puntando in particolare sul turismo”.

Quali obiettivi si è posta per i prossimi mesi? Dove ha intenzione di concentrare maggiormente i suoi sforzi?
“Sono partita dalla cultura e dalla memoria, ma via via affronterò ogni aspetto legato alle deleghe che mi sono state assegnate. In particolare voglio portare avanti la relazione con le università e con i ricercatori, visto il ruolo fondamentale che svolge la scienza”.

L’iter per la costruzione del Museo della Shoah a Villa Torlonia è alle fasi finali. Manca solo l’ok del Comune. Cosa ne pensa del progetto? Ha intenzione di intervenire per sollecitare lo sblocco di questo stallo?
“Per il Museo della Shoah vorrei sentire le varie parti che hanno contribuito a scrivere il progetto. Sarebbe un’opportunità per la città ma parliamo di un tema importante e delicato. Prima di dare un giudizio vorrei approfondire meglio il tema. Il Municipio, comunque, è pronto a dare il suo contributo”.

Un rendering del museo della Shoah

Alcuni cinema di Porta Pia non hanno più riaperto e sono diventati dormitori a cielo aperto. Come rilanciarli?
“Su questo il consiglio municipale sta lavorando insieme alle commissioni. Sto ancora approfondendo il tema ma ci sono delle situazioni di decoro e di perdita di socializzazione sulle quali si può e si deve intervenire. Quel che è certo è che quando si perde un cinema si perde una grande possibilità di qualificazione del tessuto urbano che lo circonda”.

Via Bergamo, cinema Savoy

Spesso luoghi di cultura e meraviglie del quartiere vengono sfregiati. Addirittura nel 2018 qualcuno entrò con il motorino nella Fontana delle Rane. Come si può garantire più controllo?
“Ci vuole innanzitutto una cultura del rispetto: tutto parte dall’educazione. Non basta una cancellata o la presenza della polizia davanti a un’opera d’arte: tutto questo arriva dopo. Una telecamera può aiutare a identificare chi ha compiuto l’atto vandalico, può dissuadere ma se non c’è una cultura del rispetto verso il nostro patrimonio storico artistico, non serve a nulla”.

Fontana delle Rane

Parchi: sviluppare più iniziative culturali può garantire alle ville storiche anche un maggiore decoro e sorveglianza?
“Le ville storiche sono inserite nel percorso che stiamo portando avanti con gli “Stati generali della cultura”. Vogliamo creare una rete che consenta di riempire di vita e di attività i nostri parchi e le nostre ville”.

VILLA ADA

Il suo mandato scadrà tra pochi mesi, quando ci saranno le prossime elezioni amministrative. Ha intenzione di candidarsi per continuare il suo lavoro nel Municipio?
“Penso che mi candiderò ma non è questo lo spirito con cui ho accettato questo incarico, che mi ha onorata e emozionata. Quando ho deciso di assumere questo ruolo l’ho fatto per cercare di rendere orgogliosi i cittadini e chi ha avuto fiducia in me. Per questo lavorerò con passione”.