17 Marzo 2022 - 13:04 . Coppedè . Cultura

In via Agri c’è “Azzurro”: esposti 150 quadri dell’hair stylist Stefano Bongarzone

Stefano Bongarzone, foto di Enrico Ripari
Stefano Bongarzone, foto di Enrico Ripari

Fino al 15 maggio 2022, in via Agri 26 è possibile visitare la mostra d’arte dei quadri di Stefano Bongarzone intitolata “Azzurro”, a ingresso libero (nel rispetto delle normative Covid), dal martedì al sabato dalle ore 11 alle ore 19.

La mostra “Azzurro”  rappresenta un percorso dedicato a chi desidera sapere di più su Stefano Bongarzone che, durante la sua carriera di stilista d’immagine, ha creato e ammirato bellezza anche attraverso 150 opere realizzate con carta, gesso, metallo, stoffa, elementi naturali e tutto ciò che lo ispirava.

Volto noto e punto di riferimento del settore beauty, Stefano Bongarzone ha curato l’immagine di grandi donne dello spettacolo ed è stato spesso ospite di programmi tv come “Uno mattina” su Rai 1, “Costume e società”, nota rubrica del Tg2, e programmi radiofonici come “Io le donne non le capisco”, condotto su Radio Radio da Sonia D’Agostino, Loredana Petrone e Alberto Laurenti.

A un anno dalla sua scomparsa, 34 quadri della sua produzione artistica saranno esposti per due mesi “a casa sua”, nello storico salone di via Agri 26, che per l’occasione è stato riadattato e trasformato in una vera e propria galleria d’arte, pur mantenendo i servizi di sempre, per raccontare una parte importante della sua vita che non tutti conoscono.

Alla mostra ha collaborato una squadra di professionisti, tra i quali il figlio Marzio Bongarzone, in qualità di direttore artistico, l’ex moglie Laura Bongarzone, per quanto riguarda la produzione e l’allestimento, Angelo Antonio Cicero, curatore dei testi e della comunicazione, Enrico Ripari e Marzio Bongarzone per le fotografie, Antonio Pulcrano per l’organizzazione e Giuseppe Perone, che ha gestito la parte grafica.

“Realizzare ‘Azzurro’ è stato un impegno appassionante ma più facile del previsto: tutto si è organizzato come se le opere avessero già una loro idea di come disporsi. La mostra è a ‘casa sua’ perché ci riguarda molto, molto da vicino” spiegano gli organizzatori.