2 Giugno 2020 - 18:53 . FuoriQuartiere . Retesociale

In bici tra i senzatetto di Roma Nord, il racconto di una mattinata di solidarietà

Il pranzo portato a un clochard vicino a Villa Borghese
Il pranzo portato a un clochard vicino a Villa Borghese

di Antonio Tiso

Sui pedali per portare cibo ai poveri del quartiere, e non solo. Lasagne, lenticchie, panini, insalate e frittate. È il cibo che oggi, 2 giugno, i volontari delle associazioni Sant’Egidio, Ciclabile Nomentana subito, Tevereterno, “A Roma. La cultura non costa niente!” e Bike Square hanno portato in bicicletta e in monopattino ai poveri di Roma Nord. Un modo originale di festeggiare la festa della Repubblica. Un’occasione per ripartire uniti dopo tre mesi terribili di lockdown.

L’arrivo dei volontari in zona Policlinico per assistere alcuni clochard

LA PARTENZA
I volontari sono partiti da piazzale del Verano intorno alle 11. Hanno consegnato i primi pasti ai senza fissa dimora che vivono a ridosso del cimitero. Poi si sono diretti verso San Lorenzo, il Policlinico, piazza Regina Margherita e le Mura Aureliane. Hanno avvicinato “gli ultimi”, uomini e donne che vivono per strada, sotto a un arco, in tenda o in camper. A guidarli Alessandro Moscetta, responsabile della Comunità di Sant’Egidio per il Trieste-Salario. Lui è uno che i poveri li assiste da anni attraverso i giri della solidarietà del mercoledì e del giovedì, conosce i posti e le loro abitudini. Sotto al sole, quindici volontari hanno affrontato una città semi deserta e in poche ore hanno portato un po’ di ristoro a persone che si riparavano dalla calura, all’ombra di un pino, seduti su una panchina o in una vecchia roulotte senza acqua corrente.

GLI INCONTRI
Alle 11.40 il gruppo ha raggiunto piazza dei Siculi dove hanno consegnato il cibo a sette persone, tra cui due donne di origine africana. “Siamo di Capo Verde – hanno detto mangiando un panino -. Grazie per questo cibo”.  Pochi metri più in là i volontari ricevono un “bom dia (buongiorno in portoghese, ndr)”. Qualcuno chiede soldi o sigarette, ma i volontari spiegano che “no, siamo qua per portarvi del cibo”. Ci sono uomini che provengono da varie parti d’Europa, dal Magreb e dall’Africa. “Sono musulmano, avete qualcosa senza carne di maiale?” – chiede un magrebino – “Eccoti delle lenticchie” – risponde Moscetta che allunga una busta con un pacchetto all’interno.

La distribuzione dei pasti caldi a piazza dei Siculi

Verso le 11.51 la carovana arriva in zona Policlinico, dove vengono consegnati dei pacchi ad alcuni clochard. Uno di loro è a terra, vicino a una vecchia edicola. Intorno a lui, avvolto in un sacco a pelo, alcune bucce di arancia. “Dziękuję ragazzi” – esclama ringraziando in polacco.

Intorno a mezzogiorno, i volontari arrivano a piazza Regina Margherita. Quattro uomini dell’Est Europa ricevono la lasagna e i panini. Le scorte di cibo iniziano a scarseggiare, ma ci sono ancora alcuni poveri da incontrare in altre zone della città.

Venti minuti dopo una nuova tappa, le Mura Aureliane, di fronte a piazza San Paolo, altezza Villa Borghese. Qui vivono molti senzatetto. Gli archi formano una nicchia dove molti trovano rifugio. Altri preferiscono i sottoscala che conducono al Muro Torto. I volontari consegnato il pranzo a Boris, un uomo di origine russa, costretto sulla sedia a rotelle, che vive qui. A Natale Boris gira per via Veneto vestito col cappello da Babbo Natale chiedendo l’elemosina: “Avete delle sigarette?”, chiede. “Mi spiace, qua nessuno fuma” – risponde il cicloattivista Giuseppe Teano. “Ma eccoti qua un bel piatto di pasta e dell’insalata. Buona festa della Repubblica”

SALUTI FINALI
Il giro della solidarietà ora è finito. I volontari arrivano a piazza del Popolo dove si scattano una foto di gruppo da consegnare alla memoria e ai social. Poi da qui proseguono verso Trastevere, con una pedalata ciclo-turistica attraverso le bellezze della Capitale.

La carovana dei volontari che hanno aderito all’iniziativa

“La prossima volta facciamo all’imbrunire”, chiude Moscetta. “Così portiamo la cena”.