19 Novembre 2021 - 7:26 . Trieste-Salario . Cronaca

Ama di Municipio, il progetto mette d’accordo maggioranza e opposizione

Cassonetti pieni e rotti davanti l'ufficio postale in via Massaciuccoli
Cassonetti pieni e rotti davanti l'ufficio postale in via Massaciuccoli

di Marco Barbaliscia 

“Risolvere l’emergenza rifiuti e poi via al progetto per la realizzazione delle Ama di Municipio“. Maggioranza ed opposizione del II Municipio fanno fronte comune sul tema della gestione dell’immondizia sul territorio. Il neo amministratore unico di Ama, Angelo Piazza, ha infatti avviato il processo di ristrutturazione su base territoriale della governance tecnico-amministrativa dell’azienda, mediante la costituzione di 15 distinte “Ama di Municipio”, ognuna delle quali avrà a capo un dirigente.

Un’idea accolta con entusiasmo e condivisione dalle forze politiche di via Dire Daua e che va a riprendere in mano un progetto proposto già diversi anni fa: “La riforma è attesa da tempo”, dice Rino Fabiano a Roma H24. L’assessore all’Ambiente del II Municipio poi precisa: “E’ dal 1999 che ne aspettiamo l’attuazione, ovvero dall’approvazione della delibera attuativa sul decentramento amministrativo da parte del Comune di Roma”.

Rino Fabiano

“Negli anni diversi sindaci si sono alternati, ma nessuno è riuscito ad avvicinare Ama ai territori. Oggi ci si riprova. L’augurio è che finalmente i Municipi possano avere un dirigente nell’azienda a cui fare riferimento per il corretto funzionamento dei servizi che poi la stessa Ama dovrà andare ad erogare”, continua Fabiano. Che precisa: “E’ una riforma utilissima, a patto che questa figura si faccia garante del lavoro di Ama sul territorio”.

“L’istituzione di una figura intermedia permetterebbe di avere un ruolo più incalzante o, per esempio, controllare che operai e macchine assegnate al Municipio siano adeguate alle esigenze del territorio. Le forze messe ora a disposizione del II sono insufficienti“, dice l’assessore.

Prima, però, bisogna risolvere lo stato attuale: “Il recupero dei rifiuti sul territorio è drammatico e lento”, dice Fabiano. Che chiude: “Molto personale è in malattia e questo complica le cose. La Giunta si è insediata da 15 giorni, ma serve accelerare: per lavorare sulla riforma bisogna prima azzerare l’emergenza“.

Patrizio Di Tursi

Pensieri e parole ripresi anche da Patrizio Di Tursi, consigliere del Centrodestra: “L’idea di ristrutturazione è condivisibile, ma qui è tutto fermo”, dice a Roma H24. Poi aggiunge: “Siamo a fine novembre, e regna il silenzio. Chili di immondizia si accumulano nelle strade senza passaggi di mezzi Ama. Il nostro Municipio è caratterizzato da modi diversi di conferimento nei quadranti: urge quantomeno omogenizzare il servizio all’interno del territorio”.

Di Tursi analizza poi quelle che potrebbero essere le competenze del dirigente municipale Ama: “Se a questa figura viene data operatività e mantiene rapporti con Consiglio e Giunta potrebbe essere utile, ma i cittadini ora chiedono altro. C’è un’emergenza rifiuti che ha la priorità. Il quartiere Trieste–Salario, il Villaggio Olimpico e la zona di piazza Bologna sono a rischio sanitario: ben venga la figura di riferimento, ma prima togliamo l’immondizia dalle strade”.

Caterina Boca

Un quadro della situazione ripreso, infine, da Caterina Boca, consigliera di Azione: “L’idea piace, tanto che Carlo Calenda l’aveva già avanzata nel suo programma, sia a livello comunale che territoriale. Il tema dei rifiuti è di competenza del Campidoglio, ma c’è tutta una parte di ordinarietà che può essere gestita dal Municipio, magari con un referente che dialoga con l’assessore competente”, sottolinea a Roma H24.

La consigliera fa poi un esempio pratico: “Da tempo denuncio la situazione di via Lovanio. In questa strada insistono una scuola, diverse aziende e tante case. I pochi cassonetti, già la mattina presto, sono stracolmi. Un responsabile municipale potrebbe essere maggiormente a conoscenza della struttura del territorio e magari aumentare il flusso dei mezzi di raccolta in quella via, diminuendolo in altre dove il conferimento è meno elevato”.

La presenza di un ramo municipale aiuterebbe a gestire in maniera modulata il territorio, ma prima c’è bisogno di un cambio di passo: “I cittadini hanno bisogno di segni tangibili”, dice Boca. Che chiude: “Anche noi avevamo proposto la pulizia straordinaria, ma dando un anno come tempi di realizzazione, non 60 giorni. Nel II Municipio è stato fatto poco o nulla. E’ prioritario ridare dignità al territorio e ripulire le strade, a partire dalle zone vicine alle scuole”.

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