4 Settembre 2021 - 7:35 . Trieste-Salario . Social

Il quartiere ricorda Mario Carbutti, re della bici: “Un’icona e un gentiluomo”

Il 30 agosto scorso la città di Roma ha perso un punto di riferimento nel mondo della bicicletta. All’età di 77 anni, infatti, è venuto a mancare Mario Carbutti, proprietario dello storico negozio ‘Cicli Lazzaretti’ a via Bergamo, a pochi passi dalla centralissima piazza Fiume. Nato a Roma l’11 febbraio 1944, ha dedicato tutta la sua vita alle due ruote, mettendo sempre passione e un pizzico di sana follia in ogni iniziativa.

Il 25 aprile 1971 si è sposato con Maria Sofia Lazzaretti e – alla fine degli anni Settanta – ha raccolto l’eredità nella gestione della bottega. E’ stato l’inizio di un nuovo modo di vivere la bicicletta. Il lavoro in negozio occupava solo una minima parte dei suoi interessi. Mario è stato infatti tra i precursori dei lunghi viaggi sulle due ruote. Memorabili, all’inizio degli anni ’90, – ricorda federciclismo.it – il tentativo di scalata del Kilimangiaro in sella alla bici, o le escursioni in altre regioni dell’Africa e in Nuova Guinea.

Mario Carbutti, venditore di biciclette

Un bagaglio culturale che Mario non teneva per se, ma condivideva con tutti gli appassionati di bicicletta che si affacciavano al suo negozio. L’amore del quartiere per il ‘signor Lazzaretti’ si è manifestato anche tra i lettori di Roma H24, che sulla pagina Facebook del Trieste-Salario hanno riempito di messaggi di affetto e cordoglio la famiglia: “Sarai sempre con noi sui pedali”, scrive Sara Ruggeri.

“Un negozio storico del quartiere Salario”, sottolinea Maria Vittoria Ventura, e bottega di fiducia per tante famiglie che hanno affidato al signor Mario la scelta della prima bicicletta, per se stessi o, come ricorda Marilena Liuzzi Sanò, “per i propri figli”. “La mia prima bici l’ho comprata da lui, era rosso bordeaux”, scrive Caterina De Gasperis Giurgola.

Professionalità, ma anche tanta umanità: “Era veramente un gentiluomo”, ricorda Patrizia Vaccarini. Mario ha tramandato tutto il suo amore per le bicilette anche ai figli Simone e Federica e il sentimento d’affetto gli è tornato indietro come un boomerang da tutta la città. “Un’icona per Roma e i tanti ciclo amatori, un vero Signore. La sua dipartita è un grande lutto per noi del quartiere”, chiude Catia Mastrobuono.

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