27 Giugno 2019 - 18:32 . Trieste-Salario . Cronaca

Il quartiere dice addio a Massimo Porfido, il clochard testimone della morte di Nereo

Nereo
Nereo

È morto il senzatetto che il 7 gennaio fu testimone dell’omicidio stradale di Nereo. Si chiamava Massimo Porfido, aveva 56 anni e viveva in una roulotte a via Ugo Ojetti, in zona Talenti. A provocare il decesso dell’uomo, avvenuto l’11 giugno, ma di cui si ha avuto notizia soltanto oggi, sarebbe stato un malore. RomaH24 lo aveva intervistato dopo il tragico incidente avvenuto all’angolo tra via Po e corso d’Italia. Massimo era molto amico di Nereo e lo aiutava spesso con le pratiche burocratiche. Quel giorno due si erano incontrati sul presto per andare a fare colazione. Da lì avrebbero poi dovuto raggiungere le Poste di via Sicilia.

La sua testimonianza smentì la versione fornita dalla donna italiana di 56 anni arrestata dalla polizia locale del II Gruppo Parioli: “Ho sentito che qualcosa era finita sull’auto, ma non pensavo fosse una persona”, disse l’arrestata, dopo diverse ore di interrogatorio. Parole che vennero contraddette dalla testimonianza di Massimo: “Dopo l’impatto con Nereo chi guidava ha fatto retromarcia – raccontò Massimo all’epoca . Poi ha aperto lo sportello sinistro per guardare. Aveva il corpo davanti. A quel punto la macchina è andata via spostandosi di pochi metri sul lato sinistro. A quel punto abbiamo chiamato ambulanza e polizia”.

La scomparsa di Porfido è una ferita per la comunità di Sant’Egidio del Trieste-Salario. Così lo ricorda Massimiliano Signifredi, portavoce dell’associazione: “Conoscevamo Massimo da tanto tempo. Aveva vissuto a lungo per strada a corso d’Italia, vicino a Nereo, di cui era amico inseparabile. Dall’inverno del 2017 viveva in un camper a Talenti. Aveva diversi problemi di salute, ma nessuno immaginava fosse così grave da morire all’improvviso”.

GUARDA la testimonianza di Massimo