31 Agosto 2018 - 15:07 . Trieste-Salario . Cronaca
Il pd attacca il M5s: “Roma invasa da degrado e sporcizia”
Un comunicato stampa duro, che vuole mettere l’amministrazione della città del Movimento Cinque Stelle di fronte alle proprie responsabilità. I quattro presidenti dei municipi con giunta di centrosinistra, nella conferenza stampa organizzata in Comune, lanciano precise accuse al Campidoglio, sottolineando le responsabilità per la situazione ambientale critica in cui versa Roma. “Al giro di boa, dopo due anni, le condizioni sono sotto gli occhi di tutti, la città appare invasa dal degrado e dalla sporcizia nonostante il calo delle presenze in città dovuto alla ferie estive”.
Il testo cita la sostanziale bocciatura dei romani nei confronti del servizio dell’Ama: “I cittadini hanno assegnato un voti di 3 su 10 per la pulizia e 4 su 10 per la raccolta rifiuti”. Da qui l’attacco frontale: “Il Campidoglio e soprattutto l’assessore Montanari non hanno più alibi: i cittadini romani sono costretti a vivere in condizioni indecenti e appare quanto mai offensivo vantare i meriti per essere riusciti a spostare in materasso, come è accaduto di recente”.
I quattro presidenti dei Municipi guidati dal centrosinistra presentano i numeri della crisi: “Da 42,8 a 44,3%. In due anni, la raccolta differenziata a Roma è cresciuta pochissimo, un punto e mezzo tra il 2016 e il 2017. Una crescita bassissima, tenendo conto che nel biennio 2013-2015 l’aumento era stato di circa 10 punti, si era passati dal 31% al 41%”.
Il nodo di questo problema è l’Ama, “un’azienda alla quale, nel settembre 2015 è stato affidato il servizio di raccolta e di pulizia, nonché la gestione degli impianti per 15 anni, ad un costo totale di 800 milioni di euro”. Questo contratto, firmato durante il commissariamento Tronca, è stato poi modificato: “Nel 2017, a maggio, quel piano industriale è stato modificato e con gli obiettivi cambiati, senza che le modifiche venissero sottoposte a certificazione e senza che il piano fosse riesaminato dall’Assemblea capitolina. Il costo del servizio a carico del bilancio di Roma Capitale è rimasto però immutato, 800 milioni. Un servizio insufficiente più che scadente che costa a ogni famiglia romana ben 590 euro”.