19 Gennaio 2021 - 15:06 . Trieste-Salario . Scuola

Il liceo Giulio Cesare prepara una nuova protesta: una lettera spiega le ragioni

Il liceo Giulio Cesare
Il liceo Giulio Cesare

Non sono finite le proteste degli studenti nel nostro quartiere. Dopo le manifestazioni dei ragazzi di Avogadro, Righi e Tasso, venerdì 22 gennaio 150 alunni del Giulio Cesare terranno infatti un presidio davanti al Miur, dopo il sit in di tre giorni organizzato la scorsa settimana a piazza Trasimeno.

L’obiettivo è quello di ottenere un confronto con le istituzioni scolastiche sul tema del rientro in classe, che nel Lazio è avvenuto il 18 gennaio. I motivi del dissenso sono spiegati in una lettera diffusa dai liceali proprio in queste ore: “Il rientro in presenza non ha tenuto in minima considerazione quello che era il punto centrale della protesta: un ritorno a scuola che andasse incontro ai nostri bisogni inderogabili, un diritto allo studio sano e proficuo, un rientro in aula che fosse compatibile con il metodo di istruzione scolastica italiano che, prevedendo un sostanzioso numero di compiti da svolgere nel pomeriggio, non può vedere la giornata scolastica protrarsi fino al pomeriggio”.

E ancora: “Tutto quello a cui abbiamo assistito, invece, nuovamente, è l’attuazione di misure folli che vanno a discapito della scuola in tutte le sue componenti. Nella giornata di oggi (18 gennaio, ndr) sono arrivate testimonianze di ragazzi che, svolgendo il turno fino al pomeriggio, hanno descritto la giornata come estenuante e improduttiva. Inoltre la mancanza di un piano duraturo e completo circa un rientro a scuola permanente, impedisce ai docenti e alla scuola di mettere a punto un programma che possa consentire agli studenti di trovarsi a scuola e di svolgere le lezioni di spiegazione quanto interrogazioni e verifiche di vario tipo”.

Il rientro in classe del 18 gennaio, quindi, pare aver rappresentato una semplice tregua. Il “Giulio” si prepara a far sentire nuovamente la sua voce alle istituzioni.

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