10 Marzo 2020 - 11:00 . Trieste-Salario . Cronaca

Il figlio di “Agostino”: “La pizzeria è in difficoltà. La nostra arma segreta è a casa”

Roberto Sechi, il figlio di Agostino
Roberto Sechi, il figlio di Agostino

Se andrà avanti così, avremo molte difficoltà”. Il tono della voce è insolitamente (ma comprensibilmente) basso. Roberto Sechi è la rappresentazione plastica di un’eredità pesante. Dietro il suo cognome si cela la leggenda del Trieste-Salario: il papà Agostino. Una pizzeria a taglio così mitica da essere sopravvissuta alla scomparsa di “Ago”, nel giugno di due anni fa.

E invece adesso “Agostino” rischia di capitolare. Colpa del Covid-19.
“Già. Anche noi abbiamo subito il contraccolpo economico. Oggi (lunedì 9 marzo, ndr) in particolare è stata molto dura”.

Il primo lunedì senza scuole.
“Il primo lunedì di ‘quarantena’. Gli istituti scolastici sono chiusi da giovedì, ma avevo iniziato a registrare una flessione già dal lunedì precedente. Di questo passo, dovremo abbassare la saracinesca”.

Quanti dipendenti avete?
“Sei. Viviamo alla giornata. Bene o male, questa attività la pagnotta la porta a casa. Riduci i costi di gestione e ti regoli di conseguenza. Mamma per esempio adesso resta a casa”.

Mamma? C’era lei dietro i baffi di Agostino?
(la domanda strappa una risata a Roberto, ndr) “Mia madre è il motore della pizzeria. È sempre stata l’arma segreta”.

Parlando di cifre, ha provato a quantificare la riduzione degli incassi?
“Il calo è stato di circa il 40%”.

Chi viene ancora, in tempi di magra?
“I fedelissimi del quartiere. E poi i ragazzi. Quelli che stupidamente (Roberto lo dice in maniera bonaria, ndr) continuano ad andare in giro per il Trieste-Salario”.

Quelli che non rinunciano alle “mille lire di bianca”. Leggendarie pure loro. Come questa pizzeria.

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