28 Settembre 2018 - 14:20 . Trieste . Scuola

Giulio Cesare, gli studenti che sono entrati: “Convinti da genitori e insegnanti”

La pressione dei genitori, i provvedimenti minacciati dagli insegnanti, gli altri studenti che sono entrati regolarmente. Sono questi i motivi che, stamattina, hanno spinto gli alunni del liceo Giulio Cesare ad andare a scuola. Nonostante la protesta dei ragazzi che, dopo il crollo di una parte di intonaco dal muro dell’istituto, oggi hanno rifiutato di partecipare alle lezioni, circa la metà del corpo studentesco ha rispettato l’ingresso delle 8.

“I ragazzi dell’ultimo anno erano qui dalle 7:20. Hanno appeso cartelli e tirato fumogeni per convincere tutti a non entrare”, racconta a RomaH24 Gaia, studentessa del quarto ginnasio del liceo. E sottolinea: “Mi ha convinto ad entrare il padre di un mio compagno di classe. Mi ha detto che la scuola stava avvertendo i genitori. Altrimenti sarei rimasta fuori a protestare”.

Non solo i genitori. Anche i docenti hanno intimato ai ragazzi di entrare a scuola. “Parlavano di provvedimenti – spiega un’altra ragazza, Sofia – ma in classe non si è parlato per niente della protesta. Abbiamo fatto lezione normalmente”. E gli alunni che alla fine si sono decisi a partecipare alle lezioni, si sono presi anche un ritardo sul registro elettronico.

E, infine, la paura di rimanere in pochi. “All’inizio eravamo quasi tutti fuori. Poi, piano piano, le persone hanno cominciato ad entrare e siamo rimasti in minoranza. Non valeva più la pena continuare la protesta”. Secondo Ludovica, studentessa dell’istituto, fare massa è importante. Ed è d’accordo con lei la sua compagna di classe, Giulia. “O rimanevamo tutti fuori, o nessuno”.

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