10 Luglio 2020 - 15:06 . Trieste-Salario . Cronaca

Fiori, una targa e tanta commozione: così il quartiere ha ricordato il giudice Occorsio

I fiori lasciati davanti alla targa in onore al giudice Occorsio
I fiori lasciati davanti alla targa in onore al giudice Occorsio

di Antonio Tiso

Una cerimonia viva. Oltre cento persone il 10 luglio 2020 hanno ricordato il giudice Vittorio Occorsio a 44 anni dal suo brutale assassinio per mano di Pierluigi Concutelli, ex militante del movimento extraparlamentare Ordine Nuovo. Quello che si è consumato a Villa Leopardi non è stato solo un rito di commemorazione, ma un momento vero e pieno di energia. In tanti si sono presentati ai cancelli di via Makallè per prendere posto già dalle 9:00.

La targa per Occorsio

Tra i primi a parlare c’è stato Michele Prestipino, procuratore della Repubblica del Tribunale di Roma: “Il giudice Occorsio è stato ucciso vilmente da chi pensava di poter fermare la storia e non ci è riuscito. Le condizioni in cui ha lavorato Vittorio oggi non ci sono più e lo dobbiamo anche al suo sacrificio”. Poi alcune parole molto personali. “Ogni mattina quando entro in ufficio e vedo la targa a lui dedicata ho un monito e mi ricordo l’importanza del ruolo. L’esempio di Occorsio mi da forza nel lavoro”.

Michele Prestipino

La cerimonia, che si è tenuta a due passi dall’incrocio tra via Mogadiscio e via del Giuba, luogo in cui il magistrato venne raggiunto da una serie di raffiche di mitra sulla sua Fiat 125, ha poi visto altri interventi.

Lo striscione mostrato durante la commemorazione

“La tempra del giudice Vittorio Occorsio la vediamo nei figli che coltivano la memoria con compostezza ma anche nella probità con cui vivono questa ferita che gli è stata imposta”, ha detto il procuratore generale della Corte di Cassazione Giovanni Salvi, che ha poi lodato il metodo di lavoro utilizzato del giudice: “La sua capacità era di voler conoscere. Voleva comprendere le origini di Ordine Nuovo per capire come affrontarlo. Un approccio che usò in questo processo ma anche nella vicenda Sifar. Vittorio era un moderato e un uomo delle istituzioni nel suo senso più pieno. Non si fermò mai alla prima verità, ma scavò sempre senza paura di conoscere e fu sempre indipendente. Non fu un piccolo burocrate chiuso nel suo ufficio ma ebbe la capacità sempre di guardare senza essere condizionato. Penso con dolore e rabbia a quello che avrebbe potuto ancora darci”.

Giovanni Salvi

Walter Veltroni, giornalista e scrittore, ha preso poi la parola: ”In quei giorni furono consumati due delitti, il giudice Coco a Genova e il giudice Occorsio a Roma. Quella fu l’inizio di una guerra inutile e folle che negli anni fece centinaia di morti, ferendo il nostro paese e impedendo la coesistenza di posizioni e idee diverse. Chi era dentro l’organizzazione della sua morte era legato alla massoneria. Oggi dobbiamo salvaguardare il lavoro della magistratura che è alla base del corretto funzionamento della democrazia”.

L’ex sindaco Walter Veltroni

A rappresentare il Campidoglio era presente anche il vice sindaco di Roma, Luca Bergamo: ”Il lavoro del giudice Occcorsio e di chi serve la giustizia è fondamentale perché il diritto alla libertà, all’uguaglianza e a una vita dignitosa siano corrisposti a ciascuno di noi.  Un paese, per crescere, deve anche fare i conti con la propria storia e il nostro paese non sempre l’ha fatto. Occorsio invece lo ha fatto”.

Il vice sindaco di Roma, Luca Bergamo

Tra i momenti più toccanti c’è stato poi l’intervento del piccolo Adriano, il bimbo del Trieste-Salario che l’8 luglio aveva restaurato la targa dedicata al giudice. Marco Damilano, direttore de l’Espresso, lo ha chiamato a parlare e lui si è alzato un po’ timidamente, ma senza tirarsi indietro. Ha superato l’emozione, incoraggiato dai presenti, e ha detto: “Io ho voluto far vedere la targa di commemorazione per far ricordare a tutti le vittime del terrorismo negli anni piombo”. Poche parole che sono arrivate a tutti. Il modo più suggestivo per concludere il ricordo del giudice Occorsio.

VIDEO. Il ricordo del piccolo Adriano

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