30 Settembre 2020 - 16:39 . FuoriQuartiere . Cronaca
Feto sepolto col nome della madre, Ama: “Decisione dell’ospedale, noi solo esecutori”
“La sepoltura del feto della signora è stata effettuata su specifico input dell’ospedale presso il quale è avvenuto l’intervento e autorizzata dalla Asl territorialmente competente”.
Con un comunicato appena diffuso, l’Ama-cimiteri capitolini prende le distanze da ogni responsabilità al riguardo la vicenda di una signora che, al cimitero Flaminio, si è ritrovata davanti a una sepoltura con inciso il suo nome. Dopo un’interruzione terapeutica di gravidanza, stando a quanto denunciato dalla donna con un post sui social, il feto è stato sepolto a sua insaputa e, nella croce, è stato riportato il nome della madre, ossia il suo.
“Come sempre avviene in questi casi – continua la nota – i Cimiteri Capitolini sono semplici esecutori dei regolamenti, cimiteriale e di polizia mortuaria, e sono le autorità competenti che richiedono e autorizzano il trasporto e l’inumazione del feto. La struttura cimiteriale, dunque, non ha nessun ruolo in simili decisioni e, anche in questo caso, si è limitata a eseguire la sepoltura a fronte di un consenso già dato per espresso dalla struttura sanitaria richiedente”.
Ci dogliamo nell’apprendere che quella non fosse la volontà della signora – chiosa la municipalizzata – ma ribadiamo la totale estraneità di Ama – Cimiteri Capitolini nella conclusione della vicenda raccontata dalla signora. Quanto al segno funerario (la croce) utilizzato per indicare la sepoltura, si evidenzia che esso è quello tradizionalmente in uso, in mancanza di una diversa volontà, mentre l’epigrafe deve in ogni caso, in assenza di un nome assegnato, riportare alcune indicazioni basilari per individuare la sepoltura da parte di chi ne conosce l’esistenza e la cerca”.