6 Agosto 2018 - 17:33 . Salario . Cronaca
Favorevoli e contrari: Villa Ada incontra il mondo divide il quartiere
Un festival che appassiona e divide allo stesso tempo. Ieri sera si è conclusa la 25esima edizione di Villa Ada incontra il mondo, una rassegna di quasi due mesi di musica e spettacoli che, per molti residenti del Trieste-Salario, mette a dura prova il sottile equilibrio ambientale del parco. Per i molti che apprezzano uno spazio disponibile alla fruizione di cultura musicale, sono altrettanti i frequentatori che invece si mostrano contrari.
“Quest’anno il via vai di macchine all’ingresso del laghetto è stato gestito bene. Gli altri anni entravano tantissime macchine senza permesso – racconta a RomaH24 Francesco Pace, storico gestore delle giostrine adiacenti al laghetto -. Gli altri anni entravano tantissime macchine senza permesso”. Se il via vai di vetture è diminuito, rimane però il problema dei rifiuti e della salvaguardia dello specchio d’acqua: “Personalmente aumenterei le verifiche sulla pulizia del laghetto – continua Pace -, sullo svuotamento dei bagni chimici e degli oli da cucina. Quest’anno per esempio c’è stato il caso delle bolle nel lago, mentre fuori dalla mia attività ogni mattino trovavo decine di bottiglie che dovevo buttare io”.
“Io il festival lo manterrei – interviene Antonella, che lavora nel campo della conservazione dei beni culturali e frequenta quasi quotidianamente il parco -, a Roma stanno eliminando molti spazi dedicati alla musica, ma l’iniziativa va di certo migliorata. Abbasserei il volume perché conosco molte persone che si lamentano dei decibel elevati sparati fino a tarda notte”.
Le principali critiche agli organizzatori provengono dalle associazioni ambientaliste che da anni si preoccupano del parco e della sua conservazione. Tra questi Lorenzo Grassi, che fa parte del gruppo di volontari Osservatorio Sherwood, rimane fortemente scettico sull’opportunità che un evento di questo tipo posso continuare a coesistere con la natura di Villa Ada: “Una villa storica plurivincolata non è il luogo ideale per ospitare eventi di lunga durata, con forte impatto ambientale e privatizzazione di spazi. Un parco delicato come questo – una tra le rare oasi rimaste di verde e quiete urbana – non può sopportare un afflusso così intensivo e concentrato”. Per l’attivista la scelta non può che essere una, per la salvaguardia del grande bosco urbano, ma anche di chi vuole continuare a vivere concerti senza limitazioni: “Riconosciamo il valore e l’originalità della rassegna musicale ospitata per tanti anni – secondo noi impropriamente – a Villa Ada. Ma è tempo di trovare una sede adeguata diversa dal parco, che garantisca comunque una continuità a questa esperienza. Esperienza che di anno in anno si è fatta inoltre sempre più commerciale e invasiva.”