31 Maggio 2020 - 18:28 . Trieste-Salario . Cultura

Fase 2, riscopriamo il nostro quartiere: i 5 luoghi storici che dovete conoscere

Porta Salaria
Porta Salaria

Terminato il lockdown da Coronavirus siamo tornati liberi di girare per le nostre strade. E riscoprirle. Quali sono i cinque luoghi della storia del quartiere che bisogna assolutamente conoscere? RomaH24 lo ha chiesto a Sara Fabrizi, autrice del volume “La Storia del Trieste-Salario, dalla preistoria ai giorni nostri” (Typimedia editore). Ecco le sue indicazioni:

Monte Antenne è un luogo leggendario. Lassù, infatti, prosperava la città di Antemnae, dalla quale provenivano alcune delle donne coinvolte nel famoso Ratto delle Sabine. Un rapimento escogitato da Romolo per dare delle spose ai suoi uomini e fare sì che i Romani avessero una discendenza. Resti della città vennero ritrovati durante la costruzione di Forte Antenne.

Un sentiero di Monte Antenne

La storia di Roma e del quartiere passa per Porta Salaria, al giorno d’oggi non più visibile, nell’area di piazza Fiume. Nell’agosto del 410, di qui passano le truppe del re visigoto Alarico, che metteranno a ferro e fuoco la città per giorni. Forse, per entrare, il sovrano barbaro ha usato un espediente degno di Ulisse. O almeno così riportano alcune fonti.

Porta Salaria in un disegno d’epoca

Il mistero avvolge la Sedia del Diavolo, in piazza Elio Callistio. Si tratta del sepolcro di un liberto di Adriano che, nel corso dei secoli, è crollato, acquisendo quella forma che lo fa assomigliare a una specie di trono. Isolato nella campagna, rifugio di prostitute e vagabondi che accendevano fuochi per scaldarsi, nel Medioevo questo luogo doveva avere un aspetto davvero inquietante. Tanto da valergli il nome con cui è conosciuto ancora oggi.

Sedia del Diavolo

Tra i luoghi fondamentali della storia non può mancare il grande polmone verde del Trieste-Salario: Villa Ada. Residenza della famiglia reale, tenuta di caccia, Villa Ada-Savoia si lega soprattutto alla data del 25 luglio 1943. Giorno dell’arresto di Benito Mussolini e della caduta del fascismo.

Le ex Scuderie Reali di Villa Ada

Un ultimo indirizzo, forse meno noto: via Basento 55. Qui una targa ricorda l’arresto di Leone Ginzburg, intellettuale antifascista, direttore di “Italia libera”, organo del Partito d’Azione. Proprio in questo luogo viene stampato il giornale, all’interno di una tipografia clandestina. E proprio in questo luogo, Leone viene catturato nel novembre del 1943. Sarà condotto a Regina Coeli, dove morirà in seguito alle torture subite.

Via Basento 55

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