26 Maggio 2020 - 8:40 . Trieste-Salario . Cronaca

Dalle bici alle baby sitter: ecco la guida a tutti i bonus del decreto Rilancio

Con il decreto Rilancio, per gli abitanti del Trieste-Salario arrivano una serie di bonus importanti. Soprattutto in questa Fase 2 dell’emergenza Covid-19, dopo quasi due mesi di lockdown che hanno praticamente bloccato le attività produttive. Per questo proviamo a fare un po’ di chiarezza su quanto è stato previsto dal nuovo provvedimento del governo.

BONUS BICICLETTE
Si può acquistare una bici elettrica o a pedalata assistita, ma anche un monopattino elettrico o altri mezzi elettrici “alternativi” godendo di uno sconto massimo di 500 euro o del 60% del prezzo di listino del dispositivo scelto. Il Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture ha chiarito che il bonus può essere richiesto per tutti gli acquisti fatti dal 4 maggio in poi (fino al 31 dicembre, giorno ultimo per la richiesta). Inoltre chi rottama il proprio veicolo inquinante può, dal 1 gennaio al 31 dicembre 2021, godere di un buono mobilità cumulabile con il bonus bici di 1.500 euro per ogni auto e 500 euro per motociclo rottamato.

Chi può richiederlo
Tutti i cittadini maggiorenni che risiedono in un capoluogo di regione, in una città metropolitana, in un capoluogo di provincia o in un’altra città con una popolazione residente superiore ai 50 mila abitanti.

Cosa fare
In attesa che vengano definite le disposizioni definitive, però, è consigliabile richiedere la fattura al commerciante. Il solo scontrino, infatti, potrebbe non essere sufficiente per ottenere il rimborso previsto dal decreto Rilancio. Per ottenere il contributo basterà conservare la fattura e, non appena sarà online, accedere tramite credenziali SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) sull’applicazione web che il Ministero dell’ambiente sta preparando.

 

BONUS 600 EURO
Ai professionisti non iscritti agli ordini, co.co.co. (collaboratori coordinati e continuativi) in gestione separata, artigiani, commercianti, stagionali dei settori del turismo e lavoratori del settore spettacolo viene confermato anche per il mese di aprile il bonus di 600 euro. Per chi lo aveva avuto a marzo, dice il Governo, verrà pagato in modo automatico dal 20 maggio nel giro di 2-3 giorni.

Per chi, invece, non ha fatto la richiesta dell’indennità per marzo, il decreto Rilancio ha previsto la possibilità che la domanda possa essere presentata entro 15 giorni dalla sua entrata in vigore (entro il 3 giugno) attraverso il sito dell’Inps. E in questo caso l’accredito del mese di aprile dovrebbe essere automatico, senza dover presentare ulteriori richieste.

 

BONUS 1000 EURO
Per il mese di maggio il bonus sale a 1.000 euro ma se ne potrà beneficiare solo a determinate condizioni:
1 – i collaboratori devono aver concluso il rapporto di lavoro alla data di entrata in vigore del Dl rilancio (19 maggio);
2 – i titolari di partita Iva, ancora attiva al 19 maggio, devono aver conseguito un fatturato nel mese di aprile 2020 inferiore ai due terzi dell’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2019.

Le richieste si potranno presentare a giugno. E, secondo le ultime informazioni, si dovrà produrre un’autocertificazione che andrà poi verificata dall’Inps, di concerto con l’Agenzia delle Entrate.

Per quanto riguarda artigiani e commercianti che a marzo hanno ricevuto il bonus da 600 lo avranno in automatico anche per il mese di aprile. Per il mese di maggio invece possono fare richiesta del contributo a fondo perduto per i soggetti esercenti attività d’impresa e di lavoro autonomo titolari di partita Iva.

 

BONUS BABY SITTER
Nel decreto Rilancio si fa spazio il bonus baby sitter, che raddoppia da 600 euro a 1.200 euro per figli di età inferiore ai 12 anni, limite che si annulla in caso di figli disabili. Lo stesso bonus può essere usato anche per pagare centri estivi o simili. Il bonus viene esteso ai servizi educativi territoriali, ai centri ricreativi, ai centri estivi e ai servizi per la prima infanzia. Inoltre per medici, infermieri e operatori sanitari il bonus sale a 2000 euro.

A chi spetta
Il bonus spetta a dipendenti di amministrazioni pubbliche o di privati datori di lavoro in alternativa al congedo parentale straordinario; lavoratori parasubordinati iscritti alla gestione separata Inps; lavoratori autonomi non iscritti all’Inps, subordinatamente alla comunicazione da parte delle rispettive casse previdenziali del numero dei beneficiari.

Come presentare domanda
I genitori lavoratori possono presentare la richiesta tramite:
1 – Sul sito dell’Inps, andando su sezione ‘Servizi online’, ‘Servizi per il cittadino’ e poi ‘Domanda di prestazioni a sostegno del reddito’ e ‘Bonus servizi di baby-sitting’;
2 – chiamando il numero verde 803.164 (gratuito da rete fissa) o numero 06 164.164 (da rete mobile con tariffazione a carico dell’utenza chiamante);
3 – al patronato attraverso i servizi offerti gratuitamente dagli stessi.

 

BONUS BEBÈ
Si tratta di un assegno mensile destinato alle famiglie per ogni figlio nato, adottato o in affido preadottivo. L’assegno è annuale e viene corrisposto ogni mese fino al compimento del primo anno di età o del primo anno di ingresso nel nucleo familiare a seguito di adozione o affidamento preadottivo. L’agevolazione è riservata alle famiglie con nuovi nati o adottati dal 1° gennaio 2020 al 31 dicembre 2020.

L’importo del bonus
L’assegno di natalità verrà riconosciuto anche alle famiglie che presentano un valore Isee alto, anche se con importi diversi.

1 – Isee non superiore a 7.000 euro annui l’assegno di natalità sarà pari a 1.920 euro annui o 2.304 e euro annui in caso di figlio successivo al primo. Rispettivamente 160 euro al mese (primo figlio) o 192 euro al mese (figlio successivo al primo);
2 – Isee superiore a 7.000 euro annui, ma non superiore a 40.000 euro, l’assegno di natalità sarà  pari a 1.440 euro annui o 1.728 euro annui in caso di figlio successivo al primo. Rispettivamente, 120 euro al mese per il primo figlio o 144 euro al mese per il figlio successivo al primo;
3 – Isee superiore a 40.000 euro l’assegno di natalità sarà pari a 960 euro annui o 1.152 euro annui in caso di figlio successivo al primo; Rispettivamente, 80 euro al mese per il primo figlio o 96 euro al mese per il figlio successivo al primo.

Nel caso di mancata presentazione del modello Isee alle famiglie sarà in ogni caso riconosciuto l’importo minimo del bonus bebè, pari ad 80 Euro al mese.

Chi può fare domanda
I residenti in Italia anche se disoccupate, casalinghe, lavoratrici e residenti comunitari.

Come presentare la domanda
Per poter beneficiare del bonus bebè e ricevere l’assegno i genitori, entro 90 giorni dall’evento (nascita o adozione), devono inviare telematicamente la domanda all’Inps. I genitori possono presentare domanda:
1 – direttamente sul sito dell’Istituto tramite accesso con Pin Inps, Cie, Spid o Cns;
2 – tramite contact center Inps 803164 (o 06164164 da mobile);
3 – tramite patronato.

Collegati al bonus bebè ci sono anche:
1 – bonus latte artificiale fino a 400 euro;
2 – proroga bonus asilo nido ed incremento fino a 3mila euro per i redditi medio-bassi;
3 – proroga bonus mamma , premio alla nascita da 800 euro per le neo-mamme in gravidanza;
4 – Bonus latte artificiale fino a 400 euro annui.

 

REDDITO DI EMERGENZA
Le domande per il sussidio tra i 400 e gli 800 euro devono essere presentate entro giugno all’Inps – anche attraverso Caf e patronati – utilizzando il modulo che verrà pubblicato dall’Istituto stesso. Si attende però ancora una circolare con le istruzioni.

 

BONUS AFFITTI E SANIFICAZIONE PER LE IMPRESE
È previsto un rimborso delle spese dell’affitto tramite credito d’imposta del 60% nel caso l’impresa abbia fatturato meno di 5 milioni di euro nel periodo di imposta precedente, anche nel caso di attività di lavoro autonomo. Inoltre è riconosciuto un credito d’imposta in misura pari al 60% delle spese sostenute nel 2020, per un massimo di 80.000 euro, in relazione agli interventi necessari per far rispettare le prescrizioni sanitarie e le misure di contenimento contro la diffusione del virus Covid-19.

 

BONUS VACANZE
Vengono concessi fino a 500 euro ad ogni famiglia con Isee inferiore a 40.000 euro da spendere per le proprie vacanze in Italia nel 2020 in strutture ricettive. Il bonus andrà da 150 a 500 euro a seconda del numero di componenti del nucleo familiare e funzionerà come sconto dell’80% quando si paga la vacanza, mentre il 20% si traduce in uno sconto fiscale.

La validità e cosa serve
Il bonus può essere utilizzato dal 1° luglio al 31 dicembre: le spese vanno sostenute in un’unica soluzione e serve la fattura elettronica o un altro documento commerciale, dove sia indicato il codice fiscale del beneficiario.

 

RIMBORSO ABBONAMENTO MEZZI PUBBLICI
C’è la possibilità di richiedere il rimborso per i mesi in cui non si è potuto usufruire dell’abbonamento ai mezzi pubblici già stipulato prima dell’arrivo del lockdown.

Chi può richiederlo
Possono accedervi tutti gli studenti o lavoratori pendolari in possesso di un abbonamento ferroviario o di trasporto pubblico locale (autobus, tram e metro) in corso di validità durante il periodo interessato dalle misure restrittive imposte dal governo che non hanno potuto utilizzare, del tutto o in parte, il titolo di viaggio.

Come chiedere il rimborso:
Sono due le forme:
1 – tramite un voucher di importo pari all’abbonamento acquistato, da utilizzare entro un anno dall’emissione;
2 – tramite il prolungamento della durata dell’abbonamento per un periodo corrispondente a quello durante il quale non è stato possibile utilizzarlo.

Come fare la domanda
Servirà presentare la domanda al gestore del servizio, a cui sarà necessario allegare la documentazione necessaria a provare che si possieda il titolo di viaggio di cui si vuole richiedere il rimborso e un’autocertificazione in cui si dichiara che non è stato possibile utilizzare il titolo di viaggio a causa delle misure restrittive del Governo.

 

ECOBONUS RISTRUTTURAZIONI
Bonus anche per i lavori di ristrutturazione edilizia e riqualificazione energetica. Chi fa lavori volti a incrementare l’efficienza energetica degli edifici e della propria abitazione (dalla sostituzione di caldaie all’installazione di infissi, porte e impianti di riscaldamento, ma anche lavori per la riduzione del rischio sismico) può godere di uno sconto in fattura da parte del fornitore che recupera come credito d’imposta al 110% per le spese sostenute dall’1 luglio 2020 e fino al 31 dicembre 2021. E si accorciano i tempi per ottenere i rimborsi: 5 anni invece di 10.

Come usufruirne e a chi è diretto
Il bonus può essere richiesto dai condomini e dalle persone fisiche, al di fuori dell’esercizio di attività dì impresa, arti e professioni, su unità immobiliari. Questo viene erogato solo se garantisce il miglioramento di almeno due classi energetiche, che va dimostrato con l’Attestato di Prestazione Energetica (Ape), rilasciato da un tecnico abilitato. Qualora non fosse possibile il “salto” di due classi energetiche, ne basta una, sempre riconosciuta tramite Ape.