30 Settembre 2021 - 7:12 . Trieste-Salario . Degrado

Da piazza Istria a viale Somalia: il Trieste-Salario è una discarica a cielo aperto

Il Trieste-Salario è in piena emergenza rifiuti. Le segnalazioni di situazioni invivibili si moltiplicano ogni giorno di più e i cittadini devono convivere con un degrado dilagante. Il ritorno dalle vacanze e la ripresa di tutte le attività hanno accentuato il problema. I sacchetti della spazzatura aumentano e le raccolte non sono sufficienti. Chi si trova a passeggiare per le strade del quartiere trova, quasi in ogni via, il medesimo stato, con marciapiedi spesso interrotti da veri e propri corridoi di immondizia.

Da piazza Istria, a via Sirte. L’emergenza rifiuti si riscontra sia nelle strade più commerciali, sia in quelle residenziali. A via Annone i sacchetti impediscono il passaggio sul marciapiede: “E’ così da almeno un mese“, affermano alcuni passanti. Poco distanti sono stati abbandonati anche resti di mobili e ingombranti. Una situazione simile si registra nella vicina via Asmara, con i rifiuti che invadono la strada e le aiuole lungo i marciapiedi.

via Massaciuccoli
Emergenza rifiuti a via Massaciuccoli

Paesaggio uguale, se non peggiore, sui più commerciali viali Libia ed Eritrea. I cassonetti aperti e stracolmi attirano anche i gabbiani che rompono i sacchetti e sporcano di immondizia tutta l’area circostante, aumentando i cattivi odori e i disagi. L’abbandono fa sì che il degrado non si ferma con il passare del tempo, con rifiuti ingombranti lasciati sempre con maggior frequenza in posti non appropriati.

Piazza Gimma
Emergenza rifiuti a piazza Gimma

In alcune strade i cassonetti dell’umido sono vuoti, ma è la carta a invadere le corsie. A piazza Gimma, vicino al mercato, non si passa, così come a via Massaciuccoli, di fronte all’ufficio postale. Il degrado è comune su tutto il territorio, ma alcune situazioni sono al limite. L’ultimo esempio arriva da via Lucrino, dove l’apertura di una voragine ha creato ulteriori disagi. Viabilità cambiata e cassonetti pieni. Il quartiere necessita di maggiore raccolta e più senso civico per uscire il prima possibile da una situazione che rischia di arrivare ad un punto di non ritorno.

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