30 Giugno 2019 - 17:39 . Africano
Così la ‘Ndrangheta conquista città e regioni. Paolo Bonacini racconta il suo “Aemilia”
Come è potuto accadere che una regione italiana tradizionalmente ricca di valori, di gente onesta e dedita al lavoro, di imprenditoria locale e di forze sociali animate da un forte spirito etico, diventasse il regno della più temibile criminalità organizzata, quella ’ndrangheta calabrese che fattura come una mega holding internazionale?
Nel suo libro “Le cento storie di Aemilia, il più grande processo italiano alla ’ndrangheta”, il giornalista reggiano Paolo Bonacini ricostruisce l’infiltrazione e la crescita delle cosche criminali in tutto il territorio regionale da Piacenza alla costa romagnola, con le collusioni, i ricatti, le minacce e una lunga sequenza di morti ammazzati.
Dal 1958, con i primi soggiorni obbligati di malviventi calabresi nella regione emiliana, comincia quel processo di penetrazione che attraverserà settori economici di primo piano senza precludersi alcuna strada pur di arrivare a spadroneggiare sul territorio. Solo una graduale e spesso tardiva presa di coscienza e, in parallelo, le indagini di alcuni magistrati più coraggiosi e ostinati di tanti altri, permetterà di arrivare – in tempi recentissimi – al più grande processo contro la ’ndrangheta mai celebrato in Italia.
Paolo Bonacini racconterà tutto questo alla libreria Eli, giovedì 4 luglio, con inizio alle ore 19, intervistato da Luigi Carletti, direttore di RomaH24, e da Stefano Tamburini, giornalista del Gruppo Espresso-Repubblica (oggi Gedi) che in Emilia-Romagna ha lavorato come caporedattore della Libertà di Piacenza e della Gazzetta di Reggio Emilia nonché come direttore del Corriere di Romagna (Rimini). L’incontro fa parte del ciclo di incontri con gli autori che si occupano di criminalità dal titolo “Criminali autentici e dove trovarli”, iniziativa della testata RomaH24 e della Libreria Eli.