29 Marzo 2020 - 10:45 . FuoriQuartiere . Cronaca
Così il Comune chiede di “denunciare” gli assembramenti. Ma è polemica
La decisione ha già diviso il web. E in molti hanno sollevato dubbi dal punto di vista morale. Il sistema unico delle segnalazioni di Roma Capitale – strumento a disposizione dei cittadini per le problematiche quotidiane nella città e sospeso fino al 3 aprile – è stato riconvertito allo scopo di “denunciare” gli assembramenti.
L’obiettivo? Chiaramente è quello di far sì che gli agenti della Polizia di Roma Capitale possano intervenire tempestivamente per l’esecuzione delle misure di contenimento del contagio da Coronavirus.
Tra chi avanza perplessità – per usare un eufemismo – c’è la presidente del I Municipio Sabrina Alfonsi: “Una pratica, quella della delazione, che non ci piace perché il lavoro di contrasto alle violazioni lo fanno già egregiamente le forze dell’ordine, compresa la nostra polizia locale – spiega -. Invece di giocare a fare la sceriffa, sarebbe più utile che la sindaca fornisse a tutti i dipendenti comunali, impegnati nei servizi insopprimibili, gli strumenti per lavorare in sicurezza, sanificasse il maggior numero di strade e cassonetti possibili e fornisse il maggior numero di posti letto ai senza fissa dimora che ancora vivono all’aperto”.