11 Aprile 2021 - 7:48 . Trieste . Ambiente

Corso Trieste, non si placano le polemiche: la lettera degli “Amici dei pini di Roma”

Quello che resta del pino abbattuto a Corso Trieste - Foto Lorenzo Grassi
Quello che resta del pino abbattuto a Corso Trieste - Foto Lorenzo Grassi

Non si placano le polemiche di cittadini e attivisti per l’abbattimento di un  “pinus pinea” all’altezza di corso Trieste 131, quasi all’incrocio con via Ufente. È accaduto il 7 aprile, nel corso dei lavori di una società in appalto Acea, al fine di riparare un guasto nel sistema fognario di una palazzina.

Sull’argomento torna infatti l’associazione “Amici dei pini di Roma” con un lungo post su Facebook. “Dal gennaio 2020 con il comitato “salviamo i Pini di corso Trieste” ci stiamo impegnando con ogni mezzo per difendere i pini di uno dei viali più iconici del II Municipio, sui quali era piombata improvvisamente l’idea di sostituirli con altri alberi in fantasiosi “scenari alternativi” – si legge -. Abbiamo lanciato una petizione che ha ricevuto più di mille firme, abbiamo avanzato richiesta di monumentalità per lo storico viale, abbiamo interloquito con Municipio e Comune affinché si facessero indagini strumentali più approfondite sugli alberi per individuare quelli effettivamente instabili e scongiurare abbattimenti indiscriminati, organizzato una manifestazione per chiedere rispetto e cura”.

Il pino prima dell’abbattimento

Prosegue il post: “Eppure, come se tutto questo non fosse mai avvenuto, una mattina dell’aprile 2021 una ditta per conto di Acea arriva a corso Trieste, posiziona le transenne, prepara il cantiere e abbatte un albero risultato stabile nell’ultimo monitoraggio e sul quale era stata anche fatta l’endoterapia contro la Toumeyella parvicornis (la cocciniglia, insetto che sta uccidendo molti alberi a Roma, ndr). Un albero sano, per la difesa del quale i cittadini si sono impegnati strenuamente, abbattuto senza preavviso per riparare una fognatura. Nei prossimi giorni vi diremo che valore aveva quell’albero perduto, quale danno abbiamo tutti subito”.

Ma ricostruiamo quanto accaduto: le associazioni di quartiere, in particolare quelle che si occupano della salvaguardia del patrimonio arboreo del II Municipio, hanno accusato il Comune di agire in maniera “schizofrenica”autorizzando una società di servizi ad abbattere un pino sano, per il quale nel mese di dicembre erano stati spesi soldi pubblici per la prevenzione dagli attacchi di uno dei parassiti più pericolosi per le piante di Roma, la cocciniglia. Lo stesso assessore al Verde del Municipio, Rino Fabiano, insieme al presidente della commissione Ambiente Andrea Rollin, si erano detti contrari alla decisione del dipartimento.

IL PINO DI CORSO TRIESTE POCO PRIMA DELL’ABBATTIMENTO

Leggendo le carte, però, si scopre che il direttore del dipartimento tutela ambientale, Otello Pattelli, rispondendo il 21 marzo alla richiesta di autorizzazione per l’abbattimento del pino (pervenuta l’11 marzo), prescriveva ad Acea di “mettersi in contatto con il servizio operativo municipale per concordare il genere, la specie e la localizzazione della pianta da reimpiantare a compensazione di quella da abbattere, garantendone l’attecchimento e la manutenzione per 2 anni”. La conferma dell’obbligo arriva a Roma H24 anche dall’assessore Fabiano: “Considerate le dimensioni del pino abbattuto, potrebbe trattarsi anche di due nuovi pini giovani”.

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