7 Aprile 2021 - 13:12 . Trieste . Ambiente

Corso Trieste, cittadini contro l’abbattimento di un pino: “Decisione schizofrenica”

di Valerio Valeri

Da questa mattina, mercoledì 7 aprile, in corso Trieste 131 un gruppo di circa quindici residenti di zona, chiamati a raccolta dai comitati “Cittadinanza Attiva Nomentano-Trieste”, “Salviamo i pini di Corso Trieste” e “Associazione Amici dei Pini di Roma” è in presidio fisso per impedire l’abbattimento di un pino, il numero 19.599 poco prima di piazza Istria.

L’abbattimento, da quello che viene riferito anche dall’assessore al Verde del II Municipio, Rino Fabiano, presente sul posto, è stato autorizzato da parte del direttore del dipartimento tutela ambientale di Roma Capitale. “Per un intervento di riparazione al sistema fognario di una palazzina – spiega l’assessore – l’Acea (in realtà una ditta in appalto, ndr) deve effettuare uno scavo, che comporta secondo loro l’abbattimento dell’albero. Questo modo di procedere del dipartimento, però, è schizofrenico. Si è presa una decisione con leggerezza. Come Municipio chiediamo che venga trovata una soluzione alternativa e siamo sicuri che ce ne siano“.

“Il dipartimento ambiente dà con troppa facilità autorizzazione ad abbattere alberi sani, come certificato dal monitoraggio. Avrebbe dovuto considerare con Acea altre soluzioni” dichiara Andrea Rollin, consigliere Pd in Municipio e anche lui accorso sul posto dopo le segnalazioni da parte dei cittadini.

Il pino di corso Trieste che rischia l’abbattimento

Dello stesso parere è Emanuela Migheli, portavoce del comitato”Salviamo i pini di Corso Trieste”, presente sul posto: “Saremo qui ad oltranza per impedire l’abbattimento – spiega a Roma H24 – è una situazione assurda. Il pino in questione peraltro è fra quelli che sono stati trattati con endoterapia contro la Toumeyella parvicornis (cocciniglia, ndr) solo poche settimane fa. Vengono spesi soldi pubblici per curare i pini e poi se ne autorizza l’abbattimento per uno scavo, tra l’altro in deroga nonostante non sia un intervento d’urgenza? Questi alberi sono un patrimonio ambientale ed erariale insostituibile”.

Operai intorno al pino che rischia l’abbattimento

“Ci rifiutiamo di essere considerati come sudditi da questa amministrazione  – prosegue Migheli – che non è in grado di parlare con i dipartimenti ma anche all’interno degli stessi dipartimenti non c’è comunicazione. Abbiamo sostenuto le spese di un necessario monitoraggio – conclude – , abbiamo pagato la endoterapia, e ora paghiamo il pezzo più caro, il sacrificio di un Pinus pinea sano e utile alla collettività che ha l’unica colpa di trovarsi troppo vicino ad una fogna“.

 

 

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