7 Marzo 2019 - 10:11 . Trieste-Salario . Cronaca

Consorzio della moda, ecco il progetto di commercianti e rappresentanti del settore

Un momento dell'incontro di lunedì sera da Kent
Un momento dell'incontro di lunedì sera da Kent

“Da un’idea di commercianti e rappresentanti ad unirsi, ho pensato di sottoporre ai promotori una struttura di consorzio anziché di associazione”. Luigi Morva, 50 anni, manager di “Brand Builder”, ama le sfide ed è convinto che unire i commercianti e i rappresentanti del settore moda sia la strada giusta intrapresa da Giulio Anticoli e Raffaello Sasson per rilanciare un settore in crisi nel Trieste-Salario e nella Capitale. Oltre cinquanta addetti ai lavori, per ragionare sul progetto di aggregarsi e creare un’impresa. Obiettivo dei due commercianti: essere più competitivi sul mercato.

Ma di chi è l’idea della formula di consorzio? Barese di origine, Morva, gestisce una società che si occupa di consulenza aziendale per Pmi e Start Up, viene da un’esperienza di vent’anni nel mondo delle multinazionali, e vive nella zona dell’Africano: “Il progetto a cui sto lavorando con Giulio Anticoli proprietario di Kent e presidente di RomaProduttiva, Botteghe Storiche di Roma, e Raffaello Sasson che organizzò il primo incontro tra gli addetti ai lavori, è importante”, spiega Morva in esclusiva a RomaH24.

“C’è molto fermento intorno all’idea, non esiste nulla di simile in Italia. Per stare sul mercato, serve fare impresa insieme, l’associazionismo è uno strumento debole”. Poi l’ex manager di Budweiser e Gruppo Peroni snocciola alcuni dati per spiegare come è nata l’idea di dare vita a un consorzio: “Il mercato della moda in Italia ha registrato un +0.9% a ottobre 2018 rispetto a ottobre 2017. Ma questo dato è fortemente trascinato dall’export che, nello stesso periodo, è cresciuto del 2,7%. Questi dati ci fanno capire che il mercato italiano è contratto. Aggiungiamo poi che, nello stesso periodo, i punti vendita in franchising delle aziende di moda italiane sono cresciuti del 9%. In questo quadro chi rimane schiacciato sono i liberi negozianti, affaticati anche dall’apertura continua di centri commerciali”.

L’obiettivo del consorzio sarà dunque quello di ristabilire nuovi equilibri competitivi nel mondo della moda, creando una struttura solida per agire insieme sul mercato e non come singole cellule. Ma chi avrà diritto a far parte del consorzio? “I singoli negozianti dovranno rispondere a indicatori precisi. Il direttivo del CRU (commercianti romani uniti, questo il nome del gruppo) punterà sulla qualità e sulla parte sana del tessuto economico romano. Questo progetto avrà un grande ritorno per tutto il comparto della moda”, conclude Morva.