1 Marzo 2020 - 11:34 . Trieste-Salario . Media

“Come eravamo”, quei cassetti della memoria che raccontano il quartiere

Da sinistra: Anna di Paolo, Luigi Carletti, Antonio Tiso e Licia Conte
Da sinistra: Anna di Paolo, Luigi Carletti, Antonio Tiso e Licia Conte

“I cassetti del Trieste-Salario sono ricchi di fotografie in bianco e nero. Raccontano le vite delle famiglie e i grandi eventi storici che hanno segnato il quartiere. Questo libro è una raccolta di immagini ingiallite, strappate e spiegazzate. Sono le antiche testimoni di storie private e fatti pubblici”.

Da sinistra: Anna di Paolo, Luigi Carletti, Antonio Tiso, Licia Conte e Giuseppe Teano

Con queste parole il giornalista Antonio Tiso, sabato 29 febbraio, ha presentato il libro “Come eravamo, il quartiere nelle immagini degli abitanti“, edito da Typimedia, nella cornice del mercato Trieste. “Il mio compito come curatore è stato rintracciare questo materiale con pazienza e tenacia”, ha aggiunto Tiso. Il libro raccoglie una serie di foto straordinarie, divise per temi: si parte dalla breccia di Porta Pia, si passa per l’occupazione nazista, e si arriva fino alla Liberazione e alla rinascita del dopoguerra.

Il pubblico presente al mercato Trieste

Le famiglie, le scuole, i mestieri. Sono tanti gli argomenti toccati nel libro: “Questo progetto nasce con un sapore popolare. Tra le vostre dita, sfogliando il libro, troverete immagini che stanno appese nei salotti delle famiglie, nelle cucine e nelle camere da letto. Durante la loro ricerca mi sono stupito spesso e mi auguro sarà lo stesso per i lettori”. Tanti i presenti all’evento al mercato di via Chiana, da poco rinato come uno “luogo di incontro che propone contenuti”, come lo ha definito il presidente Amedeo Valente.

Insieme al curatore sono intervenuti numerosi ospiti. Tra loro la giornalista Rai Licia Conte: “Questo libro restituisce visivamente l’antica bellezza del quartiere”. Anna di Paolo del Touring Club ha spiegato: “Il volume è ricco di storie e aneddoti. Per esempio ho scoperto che il mercato Nomentano fu progettato da un’architetta donna, Elena Luzzatto, ma Mussolini, senza esserne a conoscenza, disse: la donna deve obbedire. Essa è analitica, non sintetica. Ha forse mai fatto dell’architettura in tutti questi secoli?”.

Luigi Carletti e Antonio Tiso

L’editore e presidente di Typimedia Luigi Carletti ha spiegato come questo libro farà parte di un progetto più ampio: “I prossimi volumi della collana Come eravamo saranno su Monteverde e Montesacro. Abbiamo l’ambizione di farne un archivio on line accessibile a tutti e una grande mostra fotografica sui quartieri di Roma”. A moderare l’incontro, con grande verve, è stato Giuseppe Teano, attivista di “Ciclabile Nomentana subito”.

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