23 Settembre 2020 - 15:43 . Africano . Cronaca

Cinema Africa, il quartiere esulta per la prossima riapertura: “Qui siamo cresciuti”

L'ex cinema Apollo
L'ex cinema Apollo

Al cinema Africa vendevo i gelati. Ma prima ancora, da ragazzino, venivo a vederci i film. All’epoca si chiamava Apollo. Per un periodo, la la domenica, ci fecero anche i matinée. Ricordo ancora gli incontri con Benigni e De Crescenzo. Ora sono contento che lo riaprano”. Sono i ricordi Gaetano Chiacchio, popolare barista di piazza Elio Callistio.

Lui, come tanti abitanti dell’Africano, è felicissimo, in questi giorni, per il via ai lavori di ristrutturazione dello storico cinema di quartiere. Chiuso dal lontano 2000, la società proprietaria dell’immobile – la Adriano s.r.l – ha affidato l’esecuzione della ristrutturazione alla Impre.do, che interverrà in due fasi. La prima – della durata di un mese e mezzo – consiste nella bonifica dello spazio, abbandonato da circa vent’anni tra rifiuti, topi e scritte vandaliche. Successivamente, una volta individuate le strutture portanti si passerà alla riqualificazione vera e propria.

Gaetano Chiacchio

“In quel cinema ho cresciuto i miei figli. Ricordo ancora l’emozione per la proiezione di Jesus Christ Superstar. La sala grande era molto estesa, sembrava una vallata”, racconta Laura Polesel, “Ci venivo con un’amica insieme ai nostri ragazzini, ma solo durante la settimana, quando mio marito lavorava. Il weekend era fatto per stare con la famiglia”.

Per Dina Collacchioni, il cinema Africa rievoca il film Biancaneve. “Ci portavo mia figlia, E pensare che ora Rosanna ha 50 anni. All’epoca poi il cinema era ancora davvero un luogo di divertimento e ritrovo. Non c’era molte televisioni, né i cellulari di oggi. Era comodo. Ma anche oggi sarebbe prezioso riaverlo sotto casa”. Girare per la zona e chiedere un ricordo del cinema Africa fa effetto, perché quasi tutti gli anziani ne hanno almeno uno. “Ci siamo nati”, dicono passeggiando lentamente Marcella e Gianni.

I LAVORI IN CORSO

Maria Teresa e Maria, sedute su una panchina davanti alla Sedia del Diavolo, sorridono se ripensano al vecchio cinema : “Portavamo le merende da casa. A volte vedevamo lo stesso film per due volte di fila. Ricordo ancora Zorro”. Un’altra signora, sentendo la conversazione, aggiunge: “Ai miei figli feci vedere I dieci comandamenti. Durava tre ore. Erano piccoli e ancora adesso mi rinfacciano perché li tenni seduti un pomeriggio intero per assistere a un film da grandi”.

Insomma, il rapporto tra residenti e cinema di quartiere è una questione d’amore. Ora tutti si augurano che i lavori vadano avanti spediti.

LEGGI lo speciale (a cura di Daniela Mogavero)